giovedì 23 settembre 2010

Mi Prenoto per la Festa d'Addio

Vittorio Feltri verso la sospensione dall'Ordine dei Giornalisti.
L'ente corporativo che andrebbe per me abolito o comunque ripensato (ne parlo qui), ha già deliberato la sentenza a livello regionale, in seguito al caso Boffo; ora, se anche il killeraggio mediatico contro Gianfranco Fini dovesse rivelarsi infondato, il direttore de Il Giornale rischierebbe la radiazione. (un altro caso qui)
“Come ordine regionale della Lombardia" spiega un consigliere di Milano "abbiamo sospeso Feltri per sei mesi in relazione al caso Boffo e per altri due mesi per la vicenda Farina, ma lui ha fatto ricorso e così ora spetta all’ordine nazionale scrivere l’ultima parola sulla sanzione”. Il consiglio nazionale è l’ultimo giudizio per i giornalisti. “Solitamente si tende a confermare le decisioni degli ordini regionali”.

Episodio analogo a quanto successo a Claudio Brachino, che si era prestato al gioco del linciaggio verso il giudice Raimondo Mesiano, reo di aver condannato la Fininvest al risarcimento di 750 milioni di euro alla Cir. In quella circostanza, era stato confezionato un servizio che dipingeva il magistrato come stravagante e nevrotico, perchè indossava calzini turchesi, passeggiava e fumava.
A carico di Brachino è stata confermata dall'Ordine nazionale la sospensione di due mesi già decisa dall’Ordine della Lombardia.

“Se risulterà accertato che anche il dossier contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è stato gonfiato, allora ai procedimenti già in corso potrebbe aggiungersene un altro che, vista la similitudine con il primo, lascia figurare la recidiva” spiega un consigliere dell’ordine regionale, riferendosi a quanto successo nel caso del direttore di Avvenire Dino Boffo.
In quel caso, venne preso di mira il giornalista della Santa Sede perchè ospitò sul quotidiano interventi critici sulla “condotta morale” del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il Giornale diretto da Vittorio Feltri mosse le denunce verso Boffo sulla base, scrisse, di un documento della procura di Terni; in realtà, si trattava di una lettera anonima, giunta in redazione e scritta da chissà chi.

Considero quella del Giornalista una delle più importanti Missioni, per il compimento della Democrazia e della Libertà d'Informazione, e se a personaggi come Feltri, Brachino, ma potrei citare anche quelli come Minzolini, che erroneamente dicono "assolto" anzichè "prescritto", sarà impedito di perpetrare nuovi attacchi come questi, la democrazia, la giustizia, la verità, la stampa e l'informazione potranno solo trarne giovamento.

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