venerdì 17 giugno 2011

Ed ora tocca alla Legge Elettorale. Però...


Ringalluzziti dal buon esito della tornata referendaria, è scoppiata la febbre da referendum, tutti a fare comitati, raccogliere firme, per cambiare questo o abrogare quello.
E' di pochi giorni fa l'iniziativa 'Io Firmo, Riprendiamoci il Voto', con lo scopo di indire un referendum per cambiare la tanto criticata legge elettorale. Criticata in primis, bisogna dirlo, dal suo creatore, che l'ha definita una 'porcata'; questo solo per chiarire come i nostri politici prendano sul serio il loro lavoro.

Gli obiettivi del comitato sono 4, e tra parentesi ho messo le mie annotazioni:
- Liste bloccate. Le liste bloccate privano gli elettori del diritto di scegliere i propri rappresentanti e ledono irrimediabilmente l’equilibrio tra i poteri. Un Parlamento di “nominati” non ha infatti alcun reale potere nei confronti del Governo e del Presidente del Consiglio.
(particolare sempre contestato di questa legge, d'accordo al 100%)
- Il premio di maggioranza. Così esiste solo in Italia e ha effetti opposti a quelli auspicati. Attribuendo il 55% dei seggi alla lista che ottiene un voto più delle altre (anche se ha il 35% dei voti), questo meccanismo obbliga anche i partiti maggiori alla ricerche di qualsiasi voto utile. La conseguenza sono coalizioni sempre più ampie e inevitabilmente eterogenee. Nessuna stabilità del governo, anzi: frammentazione della maggioranza di governo e paralisi della sua attività.
(attribuire i problemi della stabilità e della frammentazione al premio di maggioranza mi sembra un po' una forzatura; è vero però il contrario, un parlamento troppo eterogeneo fatica ad accordarsi)
- Soglia di sbarramento. L’attuale soglia di sbarramento al 2% per le liste collegate in coalizione è un ulteriore incentivo alla frammentazione. Mantenere una soglia unica al 4% garantisce la presenza alla Camera dei partiti più rappresentativi, “costringendo” le forze minori ad unioni reali (un unico simbolo, un’unica lista) senza scorciatoie come le coalizioni elettorali. Al Senato il sistema dei collegi consentirà nelle Regioni più grandi la rappresentanza anche di forze decisamente minori
(e qui casca l'asino: se al punto precedente avete criticato le coalizioni 'improvvisate' per rastrellare voti, perchè lo stesso non dovrebbe valere per le liste uniche? L'unico sbarramento che mi sentirei di giustificare è una misura 'batteriologica' all'1 o al 2% per evitare che un piccolo comune (come ad esempio Ceppaloni) s'improvvisi ago della bilancia nel decidere le sorti di un paese)
- Indicazione del candidato premier. L’obbligo di indicare il candidato come Capo del governo interferirebbe, dicono, con le prerogative del Presidente della Repubblica che può e deve scegliere in assoluta autonomia. Io non la vedo così: indicare il candidato premier è semplicemente una "scorciatoia" su un nome già condiviso per velocizzare la fase delle consultazioni post-voto. Poi il capo dello Stato può tenerne conto o no.

Concludendo, ottima l'iniziativa, anche se non ritengo quello della legge elettorale un tema 'appassionante' per i cittadini, e dubito fortemente raggiungerà l'agognato quorum. Quando sarà e se sarà.

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1 commento:

  1. c'è poi un grave problema: raccogli le firme, ottieni il lasciapassare della corte... ed è passato un anno. se si arrivasse prima alle elezioni? e se, problema minore, da qui ad un anno fosse svanita l'onda magica di queste due tornate? comunque appoggio in pieno l'iniziativa, se ci sarà 'sto referendum io a votare ci andrò.

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