martedì 15 novembre 2011

Avevano già Detto di NO!

Diversi tribunali e la Corte Costituzionale avevano già fatto saltare alcuni degli assurdi divieti della legge 40, ma negli ultimi giorni del Governo Berlusconi il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella ha nuovamente revisionato le linee guida sulla procreazione mediacalmente assistita, saltando le sentenze a piedi pari.
Ovviamente, la Roccella definisce la denuncia dell'associazioni Luca Coscioni una "polemica strumentale". "La legge 40 già vieta la diagnosi preimpianto” si è difesa, ma in questi anni consulta e tribunali avevano eroso alcuni dei limiti della norma, come quello di crioconservare gli embrioni, di produrne al massimo tre, di impiantarli contemporaneamete, ed appunto quello della diagnosi preimpianto.
Le nuove direttive “sono illegittime sia scientificamente che giuridicamente, poichè vieterebbero le indagini cliniche sull’embrione restringendo l’applicazione di tecniche ormai consolidate”, commenta l'avvocato Filomena Gallo; critiche anche dai medici: “Nella legge 40 non c’è un impedimento netto alla possibilità di effettuare la diagnosi pre-impianto sugli embrioni”, ed il ginecologo dell’Università di Palermo Ettore Cittadini dichiara “nel mio centro effettuiamo la diagnosi preimpianto per le coppie con talassemia”, e secondo Carlo Flamigni la legge ”non pone un divieto esplicito a tale diagnosi”.
L'avvocato Filomena Gallo spiega che ”la diagnosi preimpianto è consentita dagli articoli 13 comma 2 e 14 comma 5 della legge 40, che prevedono che la coppia possa chiedere di conoscere lo stato di salute dell’embrione e che il medico, se richiesto dalla stessa, deve effettuare indagini cliniche diagnostiche sull’embrione stesso." Ma "Roccella insiste nel ribadire un divieto che non esiste nella legge. Inoltre ci sono oltre 10 sentenze di diversi tribunali che confermano questa interpretazione”.

Aspettiamo ora di sentire il parere del Consiglio Superiore di Sanità e della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, che spero mettano fine a questo modo arrogante di invadere la vita e le scelte altrui (e questo è il Popolo della Libertà, no?), che da un lato vuole allisciarsi il favore cattolico, e dall'altro discrimina le fasce sociali dei cittadini (cioè chi può permetterselo va all'estero a fare quello che non si può in Italia, ndr).

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