martedì 13 dicembre 2011

Eccone un Altro

Di tutti i provvedimenti contenuti nel decreto Salva-Italia (ne parlo qui), calcio d'inizio del nuovo esecutivo, l'unico che si avvicina lontanamente alla lotta all'evasione fiscale è quello relativo alla tracciabilità dei pagamenti sopra i 1000€. In pratica non sono ammessi pagamenti in contanti sotto questa soglia.
Ora, non so voi, ma io la vedo come una pesante costrizione per il cittadino, perchè scatta l'obbligo di avere un libretto bancario o postale, in barba alla libertà garantita dalla nostra Costituzione. Dello stesso avviso alcuni esponenti dell'IDV, che hanno già annunciato un ricorso alla Corte Costituzionale.
E si ripresenta un problema già visto: Berlusconi è uscito di scena, ma non per questo è risolto il problema del conflitto d'interessi; ce n'è uno nuovo al potere, quello appunto delle banche, perchè sono 8 su 17 i Ministri del Governo Monti legati agli istituti di credito. Non voglio perdermi in proclami deliranti contro le lobby bancarie, come i nuovi refrain dell'Onorevole Scilipoti, ma la questione esiste.
Che poi il problema non è neanche tanto questo, è che col conto sono sottoposto a tutta una serie di bolli, tasse e commissioni, quei balzelli che le banche impongono sui pagamenti fatti col bancomat. Nella manovra dovrebbero anche abbassarli, ok, ma non basta. E comunque resta per me-cittadino-cliente l'obbligo di avere un conto presso un'ente privato.
Prima di attuare questi propositi liberticidi, sarebbe stato meglio aprire ad una nuova stagione di liberalizzazioni bancarie. Una delle mie prime idee a questo proposito, all'alba della mia passione politica, era quella di rendere possibile i pagamenti anche tramite le sim-card dei telefoni cellulari, da utilizzare come vere e proprie carte prepagate. C'è comunque l'obbligo di possedere una carta sim, ma almeno c'è la libertà di scelta.
Per tracciare i pagamenti, credo basterebbe l'obbligo di fatturazione sopra i 1000€, magari snellendone un po' le procedure burocratiche.

Sei d'accordo con me o vuoi farmi sapere cosa ne pensi? Scrivimi, puoi seguirmi su Facebook o su Twitter.

1 commento:

  1. Hai ragione, è un problema che mi ha sottolineato anche mio padre. Il conflitto d'interessi fra istituti bancari e governo c'è, è inutile negarlo, non c'è bisogno di essere sostenitori del complotto globale di Goldman Sachs per affermare questo. Una soluzione, a parte snellire le procedure burocratiche, è la possibilità di detrarre dalle tasse almeno una parte delle spese sostenute, per rendere lo scontrino e la fattura un interesse stesso del consumatore (è una proposta che ho letto dalla pagina Facebook di Mario Staderini...); in secondo luogo, poi, bisognerebbe istituire delle specie di banche "del popolo", che abbiano la funzione solamente di tenere da parte i soldi dei clienti, senza fare investimenti nè proporre altre offerte che non siano conti correnti, e che consentano di pagare solamente col bancomat (e non con la carta di credito) evitando quindi la possibilità di avere clienti "in rosso" e che, quindi, al mese abbiano una spesa irrisoria. Sarebbero l'ideale per chi vuol solo la possibilità di essere tracciabile senza interessi, carte con mille colori e funzioni, acquisto di titoli azionari, titoli di Stato ecc.

    RispondiElimina