domenica 30 dicembre 2012

Addio Rita. Sarà Contento Lui, Adesso

È morta la Senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Una grave perdita per il mondo della medicina, della scienza e della cultura in genere.

Sarà contento Grillo, adesso.
"Non muoiono mai!" era arrivato a sbraitare mesi fa, quando il voto dei Senatori a vita aveva permesso qualcosa che a suo insindacabile giudizio era sbagliato. (ne parlavo qui).
E non venitemi adesso a dire "anche Berlusconi ha tante volte attaccato i senatori a vita", perché un conto è farlo per via 'istituzionale' (e mi mette i brividi usare quest'aggettivo parlando del Cavaliere), contestandone l'istituto costituzionale ed il diritto di influenza nel potere legislativo, un altro è augurarsi la loro morte.

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venerdì 28 dicembre 2012

Come le Banche a Natale

Un applauso a Daniela Santanchè per la sua arguta punzecchiatura sull'Agenda Monti.
"Monti è proprio come le banche: ci tartassa tutto l'anno e poi a Natale ci regala un inutile agenda". Cioè, complimenti (errore grammaticale a parte, l'apostrofo mangiato). Una volta tanto.
Veniamo al documento in sé (finalmente prende forma, questa tanto declamata Agenda Monti), che siccome scritto nel solito astratto politichese, è anche abbastanza condivisibile. E' sempre il COME si attueranno queste idee, il problema.

Si apre alla possibilità di una patrimoniale (meglio tardi che mai), si ribadisce l'importanza di investire nella ricerca e nell'istruzione (ottimo, ma senza indicare le risorse cui attingere, rimane una favola) e continuare la stagione delle liberalizzazioni (che sarebbe anche una buona idea, se non fatte con i piedi e con gli esiti fallimentari di quelle già avviate).
Continuare la spending review, tagliando gli sprechi e le spese inutili (insomma, la fiera delle banalità).
Cento procedure burocratiche da eliminare per snellire la pubblica amministrazione nei primi cento giorni (ottimo il proposito, che individua uno dei veri freni alla crescita ed allo sviluppo).

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venerdì 21 dicembre 2012

Ma è Proprio Fissato..!

Non ho fatto in tempo a correggere le accuse terribili del Papa verso le unioni omosessuali (qui), che lui torna alla carica. Secondo me soffre di manie di persecuzione.
"Il gran rabbino di Francia (scossa in questi mesi dalle proteste per le idee del Governo di ampliare il matrimonio anche alle coppie gay, ndr), Gilles Bernheim, in un trattato accuratamente documentato e profondamente toccante, ha mostrato che l'attentato, al quale oggi ci troviamo esposti, all'autentica forma della famiglia, costituita da padre, madre e figlio, giunge ad una dimensione ancora più profonda", ha detto Benedetto XVI.
Capito? Altro che Bin Laden e Al Qaeda, sono Hollande e gli altri socialisti al timone del paese i veri attentatori!

Arriva poi a dare lezioni di sessualità: "Se finora avevamo visto come causa della crisi della famiglia un fraintendimento dell'essenza della libertà umana, ora diventa chiaro che qui è in gioco la visione dell'essere stesso, di ciò che in realtà significa l'essere uomini" ha detto il papa.
"Egli cita l`affermazione, diventata famosa, di Simone de Beauvoir: 'donna non si nasce, lo si diventa' ('on ne naît pas femme, on le devient'). In queste parole è dato il fondamento di ciò che oggi, sotto il lemma 'gender', viene presentato come nuova filosofia della sessualità". Il Papa che parla di 'gender' mi sa che non riesco a reggerlo.
"Il sesso, secondo tale filosofia, non è più un dato originario della natura che l'uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società a decidervi. La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente è evidente. L'uomo contesta di avere una natura precostituita dalla sua corporeità, che caratterizza l'essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela".
A parte che il discorso 'gender' è molto più complesso, mi sa che farebbe meglio ad assistere ad uno degli incontri dell'Arcigay di Ravenna con le scuole, magari si schiarirebbe le idee (ne parlo qui).

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In Regione fanno la Finta

All'assemblea dell'Emilia Romagna hanno deciso di rendere facoltativo il contributo per il vitalizio. Detta così, sembra una cosa anche migliore del taglio totale, così da valutare i veri 'anticasta' da chi fa solo finta, ma c'è il trucco.
Mentre tra i consiglieri, tra Lega e M5S, scatta la rincorsa alla rinuncia, Liliana Barbati dell'IdV spiega “Io dirò di no all’assegno" mette in chiaro "ma per avere un vero risparmio bisognerebbe eliminare completamente quei 1000 euro di trattenuta, e non farli tornare in busta paga. In questo modo, si rischia di scadere in semplice populismo”.
Appunto, il contributo per il vitalizio è facoltativo, ma non è che rimane nelle casse della Regione, semplicemente rimane come voce nello stipendio.

Proprio un bel modo per pulirsi un po' la faccia davanti ai cittadini.

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Esentati dalla Democrazia

Io non capisco perchè i partiti già presenti in Parlamento siano anche stavolta esentati dalla raccolta firme. E non è la prima volta che si deroga da questo fondamentale principio democratico: la prima risale addirittura alla legge 136 del 23 aprile 1976.
Da quella volta, la politica ci ha preso gusto, ed è stato un crescendo del "privilegio partitocratico" (cit. Fulco Lanchester): dapprima sono stati esentati solo 'partiti e gruppi costituiti sin dall’inizio della legislatura in entrambe le camere'; a questi si sono aggiunti poi 'i partiti e gruppi coalizzati con partiti o gruppi esentati in virtù della precedente previsione' (a condizione però di avere almeno un seggio al Parlamento Europeo; cosa che non c'entra niente, dato che si tratta di consultazioni di natura diversa).
A questo proposito, vorrei sottolineare l'onestà politica della lista della Rosa nel Pugno, costituita da politici già operanti (e quindi di fatto esonerati dalla raccolta delle firme), ma che avendo deciso di presentarsi con una lista unica e nuova, hanno diligentemente provveduto alla raccolta.
Nel 2008, poi, cade il Governo Prodi, per via degli interessi di bottega dell'Udeur, e si è imposta, con un decreto legge (il dl 24/2008), una disciplina valida solo per quella consultazione (alla faccia delle leggi astratte e sempre valide!).

Quel provvedimento è stato ancor più antidemocratico del precedente, perchè non occorreva neanche il gruppo parlamentare, basta una lista “rappresentativa di partiti o gruppi politici presenti in una delle due Camere con almeno due componenti di essa" oppure "presenti con due componenti al Parlamento europeo” (anche qui, che c'entrano le Europee?).
Ma il meglio deve ancora arrivare, perchè il decreto non prevedeva deroghe riferite alla data di scioglimento delle Camere, ma a quella di entrata in vigore della legge!
Tutto il tempo necessario per costruire comitatini tecnici per favorire questa o quella lista. Anche oggi, nel Parlamento 2012, si vedono fughe strategiche, ad esempio, nel Partito dei Pensionati, per salvarli dalla pratica barbosa ed arcaica della raccolta autografi.

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La Crociata Europea

La Commissione Europea ha dichiarato guerra al fumo.
Con una serie di provvedimenti restrittivi saranno banditi i pacchetti da 10, le sigarette slim e quelle aromatizzate; inoltre, sulle confezioni verranno stampate immagini dei danni causati dal fumo per il 75% della superficie. Queste le proposte contenute in una direttiva che ora verrà esaminata da Consiglio e Parlamento. Per l'entrata in vigore si parla del 2015.
Spiega Tonio Borg, commissario alla salute: "Le sigarette sottili, così come quelle al mentolo o altri gusti, rendono più attraente il fumo cioè proprio quello che Bruxelles vuole evitare. Le cifre si commentano da sole: il tabacco uccide la metà delle persone che ne fanno uso e induce forte dipendenza. Dal momento che il 70% dei fumatori inizia prima dei 18 anni, l’obiettivo della proposta è rendere i prodotti del tabacco e il fumo di tabacco meno attraenti."
Oltre al pacchetto con immagini schok, potrà esserci anche quello anonimo (già previsto in Australia, di cui parlavo in un post sparito in fase di trasloco del blog, ndr), e invece del quantitativo di catrame e nicotina, saranno indicati quelli sulle sostanze cancerogene. Più trasparenza anche per quanto riguarda le sigarette elettroniche, quelle alle erbe, il tabacco sfuso, quello da masticare e da fiuto.

Una vera e propria crociata ingaggiata dalle istituzioni europee contro le bionde, una battaglia importante e condotta con i giusti strumenti pubblicitari (pacchetti anonimi, immagini schok, indicazioni sulla salute..) per rendere il fumo, appunto, "meno attraente".
Resto scettico sul vietare i pacchetti piccoli; io sarei favorevole anche alla vendita delle sigarette sfuse.

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giovedì 20 dicembre 2012

Vale anche per Loro

Anche Grillo cede alle lusinghe complottare; secondo lui è partita una “folle corsa contro il tempo per raccogliere le firme che devono essere vidimate da un pubblico ufficiale e certificate dai Comuni in tutta Italia e dai consolati all’estero con il rischio di errori. La raccolta da parte del M5S non poteva essere avviata prima perché non si sapeva ancora con quale legge elettorale si sarebbe votato. E ridurre le firme per grazia della Cancellieri non riduce i tempi”.
Va là che cambia passare da 120.000 a 60.000 firme da raccogliere; dovresti ringraziarla, la Ministra, invece (Ringraziarla?! Ma figurati, qui bisogna dare addosso a tutti per tutto, sbavare e digrignare i denti, sempre e comunque!!!).
Mi viene in mente Berlusconi, quando cianciava del "pentacolo rosso" tra politica e magistratura, tutti ovviamente contro di lui.
Poi c'è il "silenzio assordante dei media", esattamente come dicevo qui... e che palle!

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Non ce la Potete Fare

Ai tempi del Partito Popolare Italiano, già esisteva una regola per favorire il ricambio, contro i politici poltronari. Ad illustrarcela, in un lancio d'agenzia del 2 febbraio1994, nientepopodimeno che l'Onorevole Rosy Bindi, cui oggi vengono derogate le analoghe norme interne del Partito Democratico (grazie a NonLeggereQuestoBlog per gli scavi archeologici).

Rosy Bindi non transige sul rinnovamento della classe politica e dei candidati del Ppi: ''Il limite delle tre legislature - ha detto conversando con un giornalista - deve valere per tutti, anche per De Mita. Ci vuole una regola certa per selezionare le candidature. E' quello che stanno chiedendo tutti i coordinatori regionali e che io sto applicando nel Veneto. Quindi il limite delle legislature - ha aggiunto - vale anche per Carlo Fracanzani che di legislature ne ha sette. Lo ringrazio per il contributo che ha dato al partito, lo ammiro per non essere rimasto invischiato in Tangentopoli, nonostante la carica di ministro per le Partecipazioni statali ricoperta in un periodo ad alto rischio. Adesso, però, gli chiedo un atto di generosità''.

Generosità?!
Questa, Rosy, è semplice Legalità, cioè rispetto delle regole che voi stessi vi eravate (e vi siete  oggi) dati. E' inutile che vi facciate belli con degli statuti anticasta se poi quando è il momento di applicarli invocate deroghe o listini divini; ci fate una figura pessima.
Siete proprio, ed uso un linguaggio che non mi appartiene, Vecchi: nel modo di pensare, negli schemi che usate, nell'incapacità di evolvere e di crescere.

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Piccole Filippe Crescono

Un risultato storico, per le Filippine. Dopo anni di opposizione della Chiesa Cattolica, il Parlamento dell'arcipelago asiatico ha approvato l'attesa legge sulla contraccezione.
Alla vigilia del voto, Ramon Arguelles, l’arcivescovo di Batangas, è arrivato a paragonare il Presidente Benigno S. Aquino III, uno dei suoi più agguerriti sostenitori della legge, all’assassino della strage di Newton.

La legge prevede un più facile accesso ai contraccettivi per le donne, ed inoltre introduce l'educazione sessuale nei programmi del sistema scolastico statale.
Le deputate Cayetano e Santiago hanno dedicato il risultato a “tutte le donne povere del Paese, per coloro che non sanno nemmeno di avere il diritto di non essere malmenate dai propri partner”, molte delle quali si sono riversate in strada a festeggiare, ed hanno paragonato l'ostruzionismo della Chiesa alla persecuzione di Copernico.
Ma il vescovo Reyes, raggiunto dai giornalisti, ha però ammonito “La Chiesa continuerà ad istruire la nostra popolazione”. E' questo il problema, in un paese in così gravi condizioni economiche, che a svolgere il ruolo di maestri devono essere questi fumosi aruspici che pretendono di sapere tutto ed imporre agli altri la loro visione del mondo.

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mercoledì 19 dicembre 2012

A Piccoli Passi

La Francia ha intrapreso un percorso per la tutela della dignità e dell'autodeterminazione dei malati terminali. Non siamo ancora all'eutanasia attiva, ma poco ci manca.
L'accanimento terapeutico, ossia l'eutanasia passiva, è già possibile dal 2005. Oggi, col rapporto sul tema del professor Sicard, verrebbe introdotta la 'sedazione terminale', ossia la possibilità di indurre il paziente terminale in uno stato comatoso che ne allevi lo stato dolorante e ne acceleri la morte.
Nel documento, inoltre, si apre al suicidio assistito attivo, quello cioè in cui è il malato stesso a somministrarsi la cura mortale; un cavillo simbolico che solleva in parte le responsabilità giuridiche del medico.

Questi passi di laicità e civiltà non sono certo facili in Francia, altro paese dalle radici cattoliche molto profonde ed invasive.
Credo il Presidente socialista Hollande ed il suo Esecutivo capaci di portare anche nell'Europa più irrigidita dall'influenza della Chiesa le scosse progressiste che servono alla Società per crescere, evolvere e maturare.

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Mille di Questi Giorni!


Un altro post autocelebrativo.
Sono passati 1000 giorni da quando iniziavo la mia avventura sul blog, con FareProgresso prima e con FareProgressoReloaded poi. Quasi tre anni di confronti e soddisfazioni. Ogni tanto qualche errore (e vorrei vedere, sono umano anch'io), segnalatomi e corretto.

Ed anche queste sono soddisfazioni, perchè vuol dire che il mio non è uno dei soliti blog dove uno passa, si legge le cose superficialmente, che siano verità o cavolate poco importa, tanto neanche attraversano il cervello, e svaniscono in breve tempo.

Qualche numero: una media di quasi 80 visite giornaliere; domeniche, natali e ferragosti inclusi.

Che dire? Grazie a tutti.

lunedì 17 dicembre 2012

La Verità è Peggiore della Bugia

Nel correggere le notizie circolate sul Papa nei giorni scorsi (qui), ci sarebbe da segnalare un'inesattezza riguardo all'attività legislativa della rappresentanza ugandese ricevuta da Benedetto XVI.
Pare infondato quanto si dice su Rebecca Kadaga, la Presidentessa del Parlamento ugandese che sarebbe sostenitrice del Kill the Gay Bill (ne parlavo qui). Le cose non starebbe esattamente così.
La Kadaga è, sì, promotrice di una legge contro l'omosessualità, ma nell'ultima revisione la pena di morte sarebbe stata depennata. Inoltre, a definire la norma un 'regalo di natale' non sarebbe stata lei, ma alcuni sacerdoti della chiesa evangelica che ne auspicano l'approvazione entro l'anno.
E' però importante sottolineare come all'articolo 5 del testo, si dica che non si possono punire i crimini commessi a causa di "un diretto coinvolgimento nell’omosessualità"; secondo gli attivisti lgbt, questo articolo rende di fatto legale l’omicidio degli omosessuali.
E questo, forse, è ancor più grave della millantata 'pena di morte per gli omosessuali', in quanto apre le porte alla giustizia privata, un abominio civile che va contro ogni logica di democrazia e pacifica convivenza. Non lo dico perché sono coinvolti dei gay, sia chiaro, ma il 'farsi giustizia da soli' non dev'essere mai tollerato in una società civile ed evoluta, come l'Uganda ambirebbe a diventare.

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Una Violetta non si può chiamare Rosa

Che vada un po' di moda attaccare questo o quel simbolo del Sistema, non è storia nuova, soprattutto per certe frange estremiste (di sinistra come di destra, ndr). Ed è successo anche col discorso del Papa (qui).
Emilio Fabio Torsello ci prova dalle pagine web di "Diritto di Critica" a discolpare il Pontefice. Il discorso incriminato sarebbe stato riassunto nel modo sbagliato, dicendo che “i matrimoni gay sono una ferita alla giustizia e alla pace”. Ma secondo me, sbaglia. Magari non tecnicamente, ma si sbaglia.

Le parole di Benedetto XVI riguardo al matrimonio (preso direttamente dal sito Vatican.va) sono queste:
"Anche la struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale. Questi principi non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa. Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità. L’azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa. Tale azione è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi, perché ciò costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace."
Facciamo allora un po' di analisi semantica.
La GRAVE FERITA INFLITTA ALLA GIUSTIZIA E ALLA PACE ha come soggetto CIÒ, che si riferisce ai PRINCIPI NEGATI O MAL COMPRESI. I principi sono il CARATTERE PARTICOLARE E IL SUO INSOSTITUIBILE RUOLO SOCIALE.
Che, a me, suona un po' come dire "non si può chiamare ROSA una violetta, perché non ha lo stesso profumo e le stesse spine" (in quest'esempio, il PROFUMO e le SPINE sono i CARATTERI PARTICOLARI della ROSA)... cioè un'ovvietà pura e semplice.

Se poi vogliamo cavillare sulle parole e sulle categorie, anche mettere le scuole paritarie tra gli enti no profit rappresenta un ingiusto oscuramento dei principi che definiscono il mondo del volontariato. Ma questa è un'altra storia..

Nel contesto della frase, comunque, NEGARE quei particolari PRINCIPI, è descritto come TENTARE DI RENDERLA (...) EQUIVALENTE A FORME (...) DIVERSE DI UNIONE... ossia legittimare i MATRIMONI OMOSESSUALI.
E' un po' un processo alle intenzioni, sviscerato così, me ne rendo conto.
E comunque, ovviamente, secondo me si sbaglia.

P.S. : qualche correzione, forse peggiorativa, va fatta anche riguardo al ruolo della politica ugandese Rebecca Kadaga, qui.

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Liberalismo da Dilettanti

A volte si tocca l'apice dell'assurdità. Parlo della strage di Newtown, dove 20 bambini e 6 adulti sono stati uccisi da un ventenne armato e squilibrato.
Qualcuno dice che "se anche le maestre avesse avuto armi, la strage non ci sarebbe stata". Quindi la soluzione è armarsi tutti fino ai denti così il primo che sgarra non fa troppi danni?! E poi c'è lo stupore degli ultra/alter-liberali, che davanti a questi black-out commentano solo "sono i rischi della libertà, ma che non devono mettere a repentaglio la democrazia".
Libertà?! Democrazia!? Ma di cosa stiamo parlando? Vi prego non inquiniamo di qualunquismo quella che secondo me è una questione di Civiltà, prima che di Libertà.
Chi osanna il modello liberale americano (in questi casi un po' dilettantesco) dovrebbe fare i conti con queste tragedie, che scoprono tutti i limiti della loro cultura, strattonato da un bigottismo maniacale e un liberismo fanatico ed incauto.

Perché c'è Libertà e Libertà.
Chi mi rimprovera di essere a favore della liberalizzazione (regolamentata) delle droghe, dicendo che "anche questa libertà causa spesso dei morti", faccio notare la differenza tra una libertà (quella di drogarsi) che ha uno scopo ricreativo, nonché antidolorifico, ed una libertà (quella di avere armi da fuoco) che invece ha l'unico fine di ferire ed uccidere (e non parlatemi di 'legittima difesa', per quella ci sono proprio le Forze dello Stato).

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venerdì 14 dicembre 2012

Ecco, la Ciliegina sulla Torta

A coronamento delle solite ciance incivili e reazionarie (qui), il Papa ha anche dato la benedizione ad una visitatrice africana.
Rebecca Kadaga, la portavoce del parlamento ugandese, si è guadagnata l'importante riconoscimento per il regalo di natale che ha di recente promesso ai suoi concittadini.
"Kill the gays bill", così è stato ribattezzato il provvedimento sostenuto dalla Kadaga, un potenziamento delle leggi anti-gay già in vigore nel Paese che arriva a prevedere per loro anche la pena di morte. Eh beh, vuoi non benedire un personaggio di questo calibro? Beatificarla, bisognerebbe!
La pace e la giustizia sono a rischio per i matrimoni gay, non certo per la benedizione di una che vuole mettere a morte circa un decimo della popolazione.

Prima ti ho detto solo di smetterla di sparare vaccate, Benny16, ma ora ti mando proprio a cagare.
Dopo dichiarazioni ed atti del genere, non hai più alcun titolo per parlare di civiltà, fratellanza, solidarietà, amore ed umanità.
Comincia il periodo natalizio, parla di presepi, Re Magi, Oro, Incenso e Mirra, ma smettila di atteggiarti a eletto se poi devi fare queste merdate.

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Infatti, vedi Come Stanno Bene?

Eh già, è proprio vero, come dice il Papa, che “i matrimoni gay sono una ferita alla giustizia e alla pace”.
E ve lo dimostro.

Per quanto riguarda la pace, lo sapevate che prima del 2001 (anno in cui sono entrati in vigore i matrimoni omosessuali , credo per la prima volta nella storia, nei Paesi Bassi) non c'erano mai state guerre? Neanche una scaramuccia, un litigio, niente di niente.
Vedete la pace che regna in Iraq o in Afghanistan, dove non ci sono i matrimoni gay? O in Somalia e in Etiopia (dove, indovinate un po', non ci sono i matrimoni gay)? Yemen, Repubblica Democratica del Congo, Israele, Birmania-Myanmar, Sudan, Sud Sudan, Ruanda, Mali... tutte zone moooooolto pacifiche, in quanto non hanno riconosciuto i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Parliamo di giustizia. In Italia non sono formalizzate le unioni gay, e ed è proprio per questo che da noi nessuno ruba o uccide, le prigioni sono vuote ed i magistrati passano i giorni nei tribunali a girarsi i pollici perché non c'è niente da fare. Tutti parcheggiano solo nei posti indicati, gli autovelox sono coperti di ragnatele perché tutti rispettano sempre i limiti di velocità, in moto vanno tutti col casco, non ci sono mai incidenti stradali ed i vigili si passano il tempo giocando a briscola.
L'apice della giustizia si tocca in Angola, in Camerun, nel Burundi, in Malawi, in Mauritania, in Nigeria e in tutti questi posti dove addirittura è illegale l'omosessualità. Quelli sì che sono paradisi del Diritto.

Senti, Benny16, quando la smetti di dire minchiate e parli magari di qualcos'altro? (ah ecco, e poi ha messo la ciliegina sulla torta, qui)

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Bravo Papa!

Guardate, ora non ho voglia di commentare le parole del Papa secondo cui “I matrimoni gay sono una ferita alla giustizia e alla pace”; lo farò dopo, forse. Le trovo una pura assurdità, chiaramente, ma tanto dice sempre le stesse cose (l'ho fatto qui).
Mi ha colpito però la sua affermazione sulla crisi economica e finanziaria, in cui si improvvisa addirittura statista (a quando la discesa in campo ufficiale?): secondo Benedetto XVI, per uscire dalla crisi bisogna puntare a “un nuovo modello di sviluppo e di economia” non più basato sulla “ricerca della massimizzazione del profitto e del consumo, in un’ottica individualistica ed egoistica, intesa a valutare le persone solo per la loro capacità di rispondere alle esigenze della competitività”.
Complimenti, una frase bellissima e densa di significato, seppur nella sua aulicità pomposa ed apolitica.

Vedete? E' questo che intendo io quando dico che "bisogna rimettere al centro l'uomo" della società, dell'economia e dello sviluppo (ad esempio, qui)! Uscire dall'ottica iperproduttivista, iperconsumista e laborocentrica (difetto che accomuna sia l'ultracapitalismo che il comunismo, ndr) per abbracciare una visione antropocentrica, illuminista, laica e legalitaria.
Poi essere d'accordo con il Papa fa specie anche a me, ma quando uno dice delle cose sensate, che sia Benedetto XVI o Borghezio, bisogna riconoscerlo.

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Ne Parla anche l'Europa

Il Parlamento di Strasburgo ha affrontato un tema molto dibattuto in Italia, quello dell'identificazione degli agenti di ordine pubblico in servizio. Ha così votato un emendamento alla risoluzione “Strategia dell’UE in materia di diritti umani”, esprimendo "preoccupazione per il ricorso a una forza sproporzionata da parte della polizia durante eventi pubblici e manifestazioni nell’UE".
Si invitano quindi i Paesi membri "a provvedere affinché il controllo giuridico e democratico delle autorità incaricate dell’applicazione della legge e del loro personale sia rafforzato, l’assunzione di responsabilità sia garantita e l’immunità non venga concessa in Europa, in particolare per i casi di uso sproporzionato della forza e di torture o trattamenti inumani o degradanti".

L'applicazione di un numero identificativo su caschi e divise degli agenti, però, non deve passare per una demonizzazione, ma rappresenta una giusta misura di responsabilità e trasparenza per il compimento della democrazia. E se all'irriconoscibilità aggiungiamo anche l'omertà e l'impunità della violenza, abbiamo un perfetto cocktail di inciviltà.

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giovedì 13 dicembre 2012

Non Dico di Pagarci l'IMU, ma Almeno il Sangue...

Su una cosa così credo che uno psicologo saprebbe tirarci fuori qualche riflessione interessante.
Dovete sapere che due volte l'anno (prima delle pause festive) in Parlamento, il deputato PdL Gianni Mancuso organizza delle donazioni collettive di sangue, molto richiesto dagli ospedali in quei periodi.
E uno dice "è un periodo di lacrime e sangue, che anche i parlamentari ne versino un po' ", un simbolico contrappasso. E invece no, perché solo 19 di loro (su 945, 2 Senatori e 17 Deputati) hanno accettato di scoprire il gomito all'Avis.

Solo Ciocchetti e Casini dell'UDC (capito, i nostri caritatevoli democristiani? 2 su 37+16); Meloni, Giorgietti, Nola, Conte, Vella, Bellotti, Amoruso, Coronella del PdL (8 su 205+126); Bobba, Lucà e Picierno del PD (3 su 204+104); Simonetti, Allasia e Cavallotto della Lega Nord (3 su 58+22); Monai dell'IdV (1 su 17+11) e Menia di FLI (1 su 26).
E quasi tutti questi 945 rivendicano ogni giorno i "valori", le "radici" o "l'dentita cattolica" della cultura, dell'Italia o dell'Europa, la solidarietà, la fratellanza e blablabla. Complimenti, davvero.

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martedì 11 dicembre 2012

Va a Finire che ce lo Devono dire Loro

Il PdL si è incaponito perché voleva a tutti i costi l'Election Day nel 2013 e risparmiare 100 milioni di euro (ma secondo me sono meno), accorpando politiche e regionali.
Qualcuno dice che sia per questo che ha costretto alle dimissioni il Governo Monti. E così si sono dipinti anche l'aura di politici probi e responsabili che hanno a cuore il bilancio dello Stato.
Ma per favore, su; così, a naso, ritengo più probabile fossero preoccupati per le varie poltrone provinciali e il ddl sull'incandidabilità dei condannati.

Ma come si è comportato il PdL quando è toccato a lui fare l'Election Day? Era il marzo 2011, le consultazioni previste erano in 1310 comuni, 11 province, 1 regione ed in più c'era il referendum (Due quesiti sull'acqua pubblica, uno sul nucleare ed uno sul legittimo impedimento).
Ricordate qualche Election Day quell'anno? Ma certo che no: per le amministrative si votò il 15 e 16 maggio e per il referendum il 12 e 13 giugno. Spendendo ben 300 milioni di euro in più (ne parlavo qui).

E allora su, amici del PdL, non venite a darci lezioni di etica politica...!
Detto questo, però, è chiaro che l'Election Day si deve fare, ma non per i calcoli elettorali del Popolo della Libertà. Non dovrebbe neanche essere motivo di scontro, per dei politici corretti e responsabili. Ma quelli, ormai, sono estinti.

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Violato il Referendum, con Parole Diverse

Tra i quesiti del referendum sull'acqua tenutosi il 12 giugno 2011 c'era anche questo, il secondo, su scheda gialla: "Volete voi che sia abrogato - Art. 154, comma 1 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 'Norme in materia ambientale', limitatamente alla seguente parte: 'dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito'?".
Vinse il Sì, com'è noto, e la percentuale di profitto avrebbe dovuto essere cancellata.

Il Governo Monti, con il suo primo decreto, il Salva Italia, affidò la gestione degli acquedotti all'autorità per l'energia ed il gas, in ossequio all'esito della consultazione. Il 30 novembre è stato presentato il nuovo metodo di calcolo del costo del servizio idrico da parte dell'autorità.
I comitati per l'acqua pubblica, assopitisi dopo il referendum, si sono però risvegliati in tutta fretta, davanti alla reintroduzione surrentizia della remunerazione cancellata la primavera scorsa.
Cambia nome, ovviamente, come fu per i 'finanziamenti ai partiti' diventati 'rimborsi' dopo il voto del '92, ma il principio è lo stesso. Nella nuova versione si parla di "oneri finanziari sul capitale immobilizzato", ed il nuovo significato si adatta ancor meglio all'attuale fase politica: non si ha più il margine di guadagno sull’investimento industriale sostenuto, ma relativamente al mondo finanziario che l'ha sostenuto.
E non è tutto, perchè il nuovo tariffario sarà retroattivo, andando a colmare il vuoto tra l'esito della consultazioni ed oggi.

"Il Metodo Tariffario Transitorio" si legge in un documento di denuncia del Forum italiano dei movimenti sull'acqua "così come definito dall’AEEG condurrà ad una sostanziale sanatoria di tutte le illegittimità, inadempienze e irregolarità attualmente registrate in diverse gestioni”.
Uno snaturamento dei principi ispiratori dei referendum.

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La Puglia Taglia, ma Non Abbastanza

"Oooooh Vendola..." esultano le tifoserie "ha tagliato i costi della politica in Regione Puglia... visto che #OppureVendola funziona?". Ma secondo i consiglieri grillini in assemblea è stato fatto giusto lo stretto necessario, ed anzi accantonando una proposta di legge popolare (promossa dallo stresso Movimento 5 Stelle) che avrebbe permesso risparmi ben maggiori, con proposte di mero buon senso.
“La nostra proposta avrebbe garantito un risparmio di oltre 9 milioni di euro all’anno, a fronte dei 4,8 previsti dalla loro" spiega Paolo Mariani, primo firmatario del ddl respinto “Abbiamo depositato il testo più di 4 mesi fa: non è mai stato calendarizzato perché faceva paura. E quando sono stati costretti a portarlo in Consiglio perché i termini erano scaduti, hanno rimandato il più possibile, in modo da potersi fare una loro legge, più favorevole”.

Il progetto promosso dal M5S prevedeva alcuni punti in più rispetto a dei semplici tagli, norme volte al recupero della correttezza, più che al semplice nodo ai cordoni della borsa.
Si chiedeva, ad esempio, la revoca della diaria in caso di troppe assenze ingiustificate. Io sarei addirittura per la sostituzione dell'assenteista, che evidentemente ha di meglio da fare.
L’erogazione dei rimborsi di trasporto solo in base agli spostamenti documentati. E mi sembra il minimo!
La sospensione di ogni emolumento per i consiglieri sottoposti a misure cautelari. Qui sono già meno d'accordo, perchè la presunzione d'innocenza deve valere sempre, e si rischia così di piegare la politica alla magistratura; il conflitto può esistere per davvero.
I grillini denunciano che invece in regione "hanno fatto il minimo indispensabile", con una sforbiciata agli stipendi dei membri del Consiglio, l’abolizione di vitalizi e assegni di fine mandato e la revoca di ogni compenso ai condannati in via definitiva, ed è inoltre stata sancita la riduzione del numero dei consiglieri regionali da 70 a 50.
Complimenti certamente al Consiglio Regionale della Puglia, ma secondo il Movimento 5 Stelle si poteva fare di più.

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lunedì 10 dicembre 2012

Rimpiangeremo il Conflitto d'Interessi

Oh, ecco, Ivano Mazzacurati, attivista bolognese del Movimento 5 Stelle, è stato querelato nientepopodimeno che dalla Casaleggio Associati. Lui è uno di quelli che denunciava l'esclusione dalla Parlamentarie (le fumose consultazioni pre-elettorali del M5S, ne parlo qui) seppur in possesso di tutti i requisiti necessari.
Mazzacurati, come anche gli ormai celebri Favia e Tavolazzi fecero in passato, lamenta l'aura di controllo assoluto che Casaleggio ha sul movimento; in particolare, prende di mira la regola da sottoscrivere all'atto della candidatura (e da ri-sottoscrivere qualora eletti al Parlamento) sulla gestione dei fondi destinati ai gruppi alla Camera ed al Senato.
Essa prevede che le risorse per la comunicazione dei gruppi parlamentari siano destinate a una speciale struttura di supporto. “La costituzione di due gruppi di comunicazione" recita il codice di comportamento "uno per la Camera e uno per il Senato, sarà definita da Beppe Grillo in termini di organizzazione, strumenti e di scelta dei membri, al duplice fine di garantire una gestione professionale e coordinata di detta attività di comunicazione, nonchè di evitare una dispersione delle risorse per ciò disponibili. Ogni gruppo avrà un coordinatore con il compito di relazionarsi con il sito nazionale del Movimento e con il blog di Beppe Grillo”.
Chiaro, no? I contributi destinati ai gruppi, dice Tavolazzi, saranno affidati ad "un fantomatico comitato che dovrà sovraintendere all’uso di quei fondi e decidere a quale struttura di comunicazione destinarli".

Nella storia del PCI/PDS/DS/PD, è regola che metà dello stipendio venga devoluto al partito, per sostenere le sue attività sul territorio. Qui però non c'è una formazione politica dietro, ma una potentissima agenzia di comunicazione, la Casaleggio Asocciati. E' a lei che con molte probabilità finiranno i contributi pubblici dei gruppi.
Parliamo di tasse versate dai cittadini, denaro che dovrebbe servire a mantenere in vita il sistema democratico, ma che ora rischia di finire nelle tasche di un'azienda privata. Soldi pubblici che andranno ad ingrassare il bilancio di un'azienda che opera sul libero mercato; non so se vi rendete conto di quanto sia spaventoso questo concetto.
Se dovesse andare così, finiremo col rimpiangere Berlusconi ed il suo conflitto d'interessi; una situazione che rappresenta, certo, un grave vulnus democratico, ma comunque un microbo se paragonato a questo: un'azienda privata che propone candidature al Parlamento e tramite loro succhia soldi alle casse dello Stato.

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Non è un Problema

Dopo l'approvazione della legge di stabilità, Monti si dimetterà. E vanno così al macero la riforma del Porcellum, la legge sull'incandidabilità dei condannati ed il riordino delle province. Il problema più grande riguarda proprio quest'ultima, perchè i soldi risparmiati con quell'intervento, sono praticamente già stati 'spesi' in settori chiave come le scuole, le strade, i rifiuti o i dissesti idrogeologici.
Intervistato da Repubblica, il professore si dice "preoccupato", ma "non potevo evitare le dimissioni", e lascia ancora in sospeso le ipotesi sul suo futuro in politica.
Però, guardate, mi fa sorridere che sia proprio la formazione che si dichiara più liberale e liberista (il Popolo della Libertà, ndr) a voler togliere di mezzo l'esecutivo tecnico, che, almeno nelle intenzioni, viene dipinto come il massimo dell'ambizione liberista (più o meno lo stesso discorso che facevo qui).

Ed in pochi giorni, dopo l'annuncio dell'ennesima discesa in campo del Cavaliere, siamo tornati al clima da guerra fredda che per vent'anni ha dominato la scena nel nostro paese: berlusconiani contro antiberlusconiani.
Ve l'ho già detto, guardate che il problema non è che Berlusconi torni. E' che troverà degli elettori disposti a seguirlo, e ad accordargli ANCORA la loro fiducia. Ma non sarebbe un problema, basterebbe non votarlo.
Spero che questa parentesi tecnica, sia almeno servita a far maturare gli italiani.

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venerdì 7 dicembre 2012

In Missione

Sono finalmente iniziati, seppur non ancora in maniera del tutto formale, gli incontri tra l'Arcigay ed il mondo della scuola. Con la collaborazione del Comune di Ravenna e degli istituti scolastici, il progetto si pone l'obiettivo di sensibilizzare gli studenti ai problemi delle discriminazioni, dell'omofobia in particolare, e preparare i giovani sul concetto di identità sessuale (che comprende l'identità ed il ruolo di genere, oltre che l'orientmento sessuale).
I volontari Arcigay hanno così intavolato lezioni e laboratori alla scoperta della complessità emotiva, sessuale e caratteriale di ognuno di noi, per sfatare i miti di una società stereotipata e spesso basata sul pregiudizio.

Dicevo non del tutto formale, perchè ad aprire le porte ad Arcigay sono stati proprio gli studenti, che in questi giorni sono in occupazione contro le scelte in ambito scolastico di una politica sempre più miope e col fiato corto.
Davanti alla tabella oraria dell'autogestione, sono rimasto colpito dalla varietà e dalla serietà con cui viene affrontata la protesta: rassegna stampa mattutina, corsi di grafica, proiezioni di film, dibattiti e workshop. Ai miei tempi, e nella mia scuola, l'occupazione era poco più di un'occasione per svagarsi e farsi un po' di vacanze extra (allora occupavamo contro la riforma Moratti... curioso come la politica offra sempre delle occasioni per protestare, ndr).
Gli studenti si sono mostrati attenti e partecipativi, forse un po' a disagio, ma hanno contribuito attivamente alla riuscita dell'iniziativa. Più preparati e smaliziati su questi temi di quanto potessero essere in passato, grazie anche allo sdoganamento democratico dei diritti connessi all'omosessualità negli ultimi anni. In politica come nello spettacolo, con la tv assediata da serie televisive con protagonisti gay.
Non è mancata a volte una piccola dose di dolciastro perbenismo, non so quanto sincero.

Considero molto positive iniziative del genere, sia per illustrare ai giovani un'altra sfaccettatura scarsamente considerata della natura e della società (se non per mezzo di stereotipi o macchiette, tipo il parrucchiere o il fioraio in qualche serie tv, ndr), sia come forma di prevenzione alla "paura del diverso" ed alla discriminazione, sia inoltre come forma di "educazione alla sessualità" per superare i disagi interiori e vivere con spontaneità gruppi e famiglie.
Grazie e Complimenti all'Arcigay Frida Byron di Ravenna.

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giovedì 6 dicembre 2012

E Questo, Non lo Unifichiamo?

Nel prossimo vertice UE, durante il summit fissato il 13 e 14 dicembre, dovrebbero essere presentato un documento per aumentare la coordinazione tra gli Stati membri, le reciproche solidarietà ed integrazione. E tutto questo, ovviamente, al prezzo di progressive cessioni di sovranità nazionale, dalla periferia (gli Stati) al centro (l'Europa, appunto).
Non è necessariamente un male, questo, se davvero contribuisse a rendere più armoniche, eque e sociali le politiche economiche dell'Unione.

Ma quindi, i nostri Parlamenti nazionali, dovranno decidere solo se introdurre o meno i matrimoni gay, di quanti centesimi aumentare benzina e sigarette in caso di terremoto e quanti F35 nuovi fiammanti acquistare?
Vorrei allora rispolverare un'idea emersa tanti anni fa, quando ancora facevo parte della Dirigenza dei Radicali di Sinistra.Premesso che sono comunque contro la guerra, e difendo l'Articolo 11 della nostra Costitutizione, che ripudia i conflitti bellici come strumento di aggressione, la proposta era l'istituzione di un esercito unico europeo.
Un'ipotesi sicuramente interessante, che permetterebbe ingenti risparmi sul fronte militare nei bilanci dei singoli Stati. Da fare, però, internazionalizzando la definizione e le modalità d'intervento bellico ai soli fini difensivi, nel rispetto degli accordi tra i paesi.

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Tagli Preferenziali

"Quando è guerra, è guerra per tutti" recita una barzelletta un po' spinta.
Ma dovrebbe essere vero, soprattutto in politica. Non in senso bellico, chiaramente, ma sociale: cioè se ci sono da fare dei sacrifici, è giusto che tutti li facciano, nel limite delle loro possibilità.
E invece il nostro Governo tiene le forbici con una mano, tagliando al pubblico, mentre con l'altra distribuisce soldi a pioggia al mondo privato. Rischiando, tra l'altro, di dover mettere una terza mano in tasca per tirare fuori il portafoglio.
E' il caso della scuola: è dal 2008 che si sono tagliati oltre 8 miliardi dall'istruzione pubblica, ed oggi si parla di altri 390 milioni che verrebbero sottratti ai fondi degli istituti; contemporaneamente, però, ci si permette di esentare le scuole private cattoliche dal pagamento dell'imu.
La terza mano potrebbe essere costretta a pagare le multe europee per indebiti aiuti di Stato a quelle che sono a tutti gli effetti società d'interesse privato, che producono profitti.

Allora, se è vero che c'è crisi, dobbiamo fare sacrifici, e tutte le melensità che ci propinano da qualche anno, che li facciano tutti.
Poi la minaccia secondo cui "lo Stato spende meno ad aiutare gli studenti che frequentano le scuole private, piuttosto che accogliere tutti negli istituti pubblici", probabilmente è vera, ma stiamo parlando di un diritto primario, l'istruzione, una risorsa fondamentale nella realtà, nel mercato e nella società moderni.

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mercoledì 5 dicembre 2012

Anche la Francia Espropria

Anche la Francia si trova ad affrontare l'emergenza dei senzatetto (come la Spagna, di cui parlavo qui).
Per ospitarli, e metterli al riparo dal rigido inverno parigino, Cécile Duflot, ministro francese delle politiche abitative, si prepara a procedere all'esproprio degli edifici inutilizzati, siano essi pubblici (come le caserme) ma anche privati; nel mirino quindi il patrimonio immobiliare libero di banche ed assicurazioni, ed anche le proprietà della Chiesa.
 “La Chiesa non ha atteso le minacce di requisizione del ministro Duflot per prendere delle iniziative” fanno sapere con un comunicato la diocesi di Parigi e del Corref, la Conferenza dei religiosi e delle religiose di Francia, ricordando quanto già fatto in favore dei clochard dalle associazioni di culto.

"Spero che non dovremo intervenire con loro in maniera autoritaria" ha sottolineato la Duflot "Non riuscirei a capire se la Chiesa non condividesse i nostri stessi obiettivi di solidarietà". Che, aggiungo io, dovrebbe valere anche in altri importanti ambiti sociali.

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martedì 4 dicembre 2012

Ritocchi dell'Ultimo Minuto

Ci proveranno fino all'ultimo, i partiti, ad estromettere dalle elezioni il Movimento 5 Stelle.
Con un emendamento bipartisan (Bianco del PD e Malan del PdL), si vuole aggiungere alla riforma anche la postilla che prevede che, oltre al simbolo, venga depositato anche lo statuto per potersi candidare. A danno ovviamente della formazione grillina, che non ha uno statuto, anzi, ha un "non-statuto".

Allora, vediamo di capirci, perché nel complesso anch'io ritengo necessaria una riforma del sistema dei partiti, dalla democrazia interna ai contributi (come dicevo qui), ma trovo insensato questo 'deposito dello statuto', messo lì ad arte proprio per ostacolare il percorso politico del M5S.
Servono regole associative, figure di riferimento, trasparenza nei finanziamenti, sia privati che pubblici. Un grande progetto di etica e responsabilità per i partiti.

Ma tanto, proprio mentre si era quasi raggiunto l'accordo per correggere il Porcellum, ecco spuntare l'emendamento Quagliarello, che cambia ancora le regole per il premio di maggioranza, e che fa saltare l'intesa.  La verità è che piace un po' a tutti, il Porcellum, e nessuno vuole davvero riformarlo.

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La Spagna Responsabilizza le sue Banche

Il Governo Rajoy ha stabilito che le case pignorate da quegli istituti bancari che hanno beneficiato degli aiuti di Stato ed europei, dovranno essere messe a disposizione di chi una casa non ce l'ha più. Un provvedimento significativo ed eticamente umano.
Sono circa 400mila i cittadini rimasti senza un tetto, portando anche ad una forte crescita dei suicidi, mentre gli istituti iberici ricevevano milioni per risanare i bilanci e migliaia di abitazioni pignorate giacevano vuote. L'inerzia parlamentare tra popolari e socialisti ha così spinto il Governo ad affrontare con decreto l'emergenza sfratti; provvedimento che ora l'aula dovrà ratificare entro 30 giorni. Analoghe iniziative, sono state avviate anche in Francia (ne parlo qui).
Il provvedimento contiene anche la possibilità di una moratoria sui prestiti per le categorie più deboli.

Il dramma non coinvolge solo gli sfrattati, ma anche gli agenti di polizia, che hanno chiesto la protezione del loro sindacato perchè si sono sentiti umanamente umiliati nel dover sbattere fuori dalle loro case anziani, disoccupati e bambini. E meno male, che anche loro hanno un cuore.

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Quanti hanno il Diritto di Voto?

Si sono aperte ieri le primarie del Movimento 5 Stelle. Anzi, le parlamentarie.
Sì perché tra i circa 1400 candidati alla scelta, verranno scelti quelli che effettivamente comporranno le liste elettorali per le consultazioni politiche del 2013. Ed ovviamente, si vota online. Ma chi sono i candidati?
Fino a quando non sono state aperte le aree di voto sul portale e sul blog non-sede del M5S, i nomi non si conoscevano, impossibile quindi per i votanti informarsi su di loro, se non tramite brevi video di presentazione e curricula.
Valentino Tavolazzi, lo storico epurato ferrarese, critica il sistema di regole e trasparenza: "Casaleggio dovrebbe rendere noto quanti sono gli aventi diritto al voto". Perché, a differenza delle primarie del centrosinistra per le quali ci si registrava per votare, gli elettori potenziali delle primarie di Grillo sono coloro che sono registrati al blog. "Dunque, Casaleggio li conosce tutti, sa nome e cognome, sa quanti sono regione per regione" ed aggiunge "Dovrebbe dirlo perché la platea degli aventi diritto è importante per capire il peso di ciascun candidato eletto". Infatti, quanti account falsi potrebbero essere stati creati su quel blog?

Poi, ci sono gli orari. Altro che web libero e consultabile ad ogni ora.
Se anche dureranno 4 giorni (dal 3 al 6 dicembre), in un primo momento l'orario imposto era dalle 10 alle 17, fascia improponibile per chi lavora e non ha accesso alla rete; così, i termini sono stati allungati fino alle 20 il martedì e fino alle 21 il giovedì.
Fatemi capire, però, non ho capito dove andranno le retribuzioni dei Parlamentari eletti: se nella storia del PCI/PDS/DS/PD, è regola che metà dello stipendio venga devoluto al partito, qui non c'è una formazione politica dietro, ma una potentissima agenzia di comunicazione, la Casaleggio Asocciati. Andranno forse a lei i nostri soldi?

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lunedì 3 dicembre 2012

Meglio Lui

Lo ammetto, ho riso anch'io per il claudicante intervento dell'Onorevole Isidori alla Camera: “Il carcere è un penitenziario, non è un villaggio di vacanza. Si deve scontare la sua pena perscritta, che gli aspetta (ma secondo me qui ha solo letto male, ndr). Lo sapeva prima fare il reato. Io ritengo come Lega di non uscire prima della sua pena erogata, grazie".
Però poi leggo una dichiarazione dell'Onorevole Gelmini, sempre sul caso Sallusti: “Nella vicenda Sallusti, che ha oggi il suo epilogo annunciato, si condensa la malattia del nostro sistema politico: polverizzato in Parlamento, nega nell’inconcludenza e nei fatti – ma anche nello spirito di fazione – quei valori universali che richiama a parole; piange lacrime di coccodrillo perché in realtà consuma la sua vendetta contro la libera stampa. Che non è certo irresponsabile ma che, se colpevole, non va mai punita con la privazione della libertà".

E mi chiedo: meglio una persona che parla in maniera sgrammaticata, ma diretta, o una che fa tanti blabla pomposamente aulici senza dire niente? Personalmente non mi sento rappresentato da nessuno dei due, ma preferisco di gran lunga un elettrauto di Macerata (cioè Isidori), onesto e che fa politica per passione, di una sgallettata che sembra sia stata sfiduciata dalla carica di Presidentessa del Consiglio Comunale di Desenzano sul Garda per "manifesta incapacità ed improduttività politica ed organizzativa" (dico 'sembra' perché la delibera non è più consultabile, cosa scandalosa, ndr).
Inoltre, il primo era presente a più del 95% delle sedute in aula, la seconda a meno del 27%, dato che rafforza la mia idea sulla genuinità e sull'onesta intellettuale del leghista.
Poi sapete come la penso, riguardo all'ignoranza ed ai movimenti filo/parafascisti come la Lega (e lo dicevo qui), ma questo è un altro discorso.

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venerdì 30 novembre 2012

Ne Sono la Causa

Il Fatto Quotidiano ha intervistato Frank La Rue, uno dei responsabili per la protezione della libertà d'espressione per le Nazioni Unite. Non mi interessa l'evento scatenante, ossia la mancata risposta alla richiesta di assistere alla nomina dei membri AgCom, quanto l'interessante ragionamento socio-politico che si disegna.

Parlando dell'attuale esecutivo, La Rue lamenta come vengano dimenticati, volutamente, in nome della Crisi, argomenti fondamentali per la Democrazia: "Il problema è che questo governo non ha fatto dei diritti umani una priorità. Libertà di espressione e di stampa, parità tra uomini e donne - di ruolo e di salario – non sono certo in cima alla lista. Solo la crisi economica lo è. Capisco che sia la preoccupazione più immediata, ma non può essere l’unica. Per affrontare la recessione serve rafforzare la democrazia: se negli Usa i giornalisti non fossero stati terrorizzati dall’idea di toccare Wall Street, la crisi non sarebbe arrivata così in profondità prima di esplodere".
Ecco, i diritti umani vanno di pari passo con il benessere economico.
E ne sono la causa, perché i diritti generano libertà, la libertà è possibilità, e genera volontà, la volontà porta l'ambizione, la voglia di fare, e la realizzazione conduce alla crescita, alla maturazione personale ed economica.

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Pronta a Scoppiare

Anche qui in Italia ho visto moltiplicarsi le filiali bancarie, agenzie e sportelli aperti in paesini sperduti di poche migliaia di abitanti. Anche in Spagna, in questi anni si è passati da 10.500 a 25.000 agenzie, con il personale quasi raddoppiato, da 70.000 a 135.000 dipendenti.
Pronta a scoppiare, ora, la bolla bancaria. Gli istituti iberici “devono ridurre la loro attività”, come raccomandato da Joaquin Almunia, Commissario Ue alla Concorrenza, secondo il quale “il 60% dell’attività bancaria del Paese dovrà sparire entro il 2017”. Bisogna riportare l’attività a livelli sostenibili visti gli eccessi degli ultimi anni che hanno ingenerato un circolo vizioso di bolle, inclusa quella immobiliare.

E così Bankia, principale istituto spagnolo, ha annunciato che con gli aiuti europei in arrivo, circa 18 miliardi, procederà alla propria ristrutturazione, chiudendo 1.000 agenzie su 3.000 e sfoltendo circa 6.000 dipendenti “attraverso dimissioni volontarie o il pensionamento anticipato” (fatemi capire... le dimissioni 'volontarie' le decide Bankia?!).
In Italia, su questo tema, c'è il caso di qualche istituto che ha di recente chiesto l'accesso alla cassa integrazione, nonostante il settore non sia tra quelli coperti dal diritto. Et voilà, la zelante Ministra del Welfare ha presentato una bozza di riforma dei sussidi che cancella la mobilità ed amplia la cassa integrazione anche a banche, assicurazioni e commercio.
Dove si prenderanno i soldi se lo chiedono anche i sindacati, ma tanto come succede sempre in politica la riforma è rimandata ad autunno 2013. Ci penserà poi chi verrà dopo.

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giovedì 29 novembre 2012

Ma Cosa Strepiti?!

L'Onorevole Furio Colombo, Deputato del Partito Democratico, denuncia da mesi i continui attacchi al Sistema Sanitario Nazionale, contestando le mosse e le dichiarazioni dei Tecnici in materia. Qualcuno gli fa notare che si comporta quasi allo stesso modo di Berlusconi, appoggiando il Governo Monti in aula per poi criticarlo appena uscito e raggiunto dal microfono di un giornalista.
Sono allora andato a vedere i voti di questa "scheggia impazzita", per vedere la coerenza di questo probo rappresentante dello Stato, ed ho scoperto che, al di là delle facili demagogie che scrive, ha votato per i tagli alla sanità, ai posti letto, al Decreto Balduzzi (qui) e, giusto per dire, contro la riduzione dei rimborsi elettorali.

Comunque, chiacchiere a parte, una riforma della sanità, ci vuole.
Una riorganizzazione, non per asservirla al potere dei soldi, differenziare i servizi per classi o potenziare l'attività privata, chiaramente, ma per ridurre gli sprechi, il nepotismo, il clientelismo ed esaltare il merito (una delle parole più abusate della politica, chiedo scusa).

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Facciamo i Comunisti!

Eccerto, è quello il problema, altro che inquinamento e morti!
"Ilva chiusa è un favore alla concorrenza" così Clini commenta la decisione della Magistratura di chiudere gli impianti dell'acciaieria pugliese. Qui ci stiamo dimenticando che l'Ilva è una vera bomba venefica e sanitaria, altro che gli ecomostri 'condominiali' del sud.
Riva era già stato condannato due volte negli anni passati per inquinamento, ma il Ministro dell'Ambiente imputa i morti agli anni passati; però nell'impianto non sono stati mai fatti interventi, secondo i magistrati.
Ora il Governo ha messo a punto un decreto per consentire all'Ilva di continuare a lavorare, alla faccia dei malati e dei morti.
Perché non si può fermare il mercato per qualche migliaio di cadaveri, ce ne sono di disoccupati da mettere a lavorare, vero? E' questo il cinico ragionamento che fanno i tecnici politicizzati.

Qui ci vuole una soluzione drastica per uscire dall'impasse della dicotomia Magistratura (cattivi, che bloccano gli impianti e non fanno lavorare i dipendenti) VS Stato (buoni, che magnanimamente riaprono l'acciaieria per poter continuare ad uccidere): l'Espropriazione e la Nazionalizzazione (magari temporanea, fino alla messa in sicurezza degli impianti).
L'articolo 42, terzo comma della Costituzione della Repubblica Italiana e l’articolo 834 del codice civile stabiliscono che la proprietà privata può essere espropriata per pubblica utilità (e direi che la salute rientra nella 'pubblica utilità'). A dare valore collettivo all'esproprio, anche l'Articolo 2, che sottopone tutti i cittadini a "doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".

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Che Pena

Sarà possibile che in una democrazia avanzata come (almeno dovrebbe essere) la nostra, ci sia un partito appeso alle decisioni di un uomo solo?
Prima si ritira, poi torna per combattere "la magistratocrazia", poi lancia le primarie, poi vuole fare un partito nuovo e lasciare il PdL al suo destino, poi torna... e tutti i suoi cortigiani che ad ogni giravolta stanno lì a rincorrerlo e giustificare le sue decisioni. Ma basta.

Vi dirò che mi fanno compassione questi poteri omuncoli, gente senza spina dorsale ed allevata in batteria a servire e riverire il loro dio in terra, e condannata ad inseguirlo in ogni scapestrato progetto gli passi per la testa. Perchè senza di lui, questi, non sarebbero niente.
E fa proprio male allo spirito democratico e civile di una nazione che uno dei maggiori partiti dell'arco sia bloccato dai deliri di una persona sola.

E non è tutto, perchè oggi il Fatto scrive che il Governo al Senato è ostaggio proprio di Berlusconi, che avrebbe imposto il diktat "non votate più niente", facendo probabilmente finire nella polvere la Delega Fiscale (che contiene norme attese da quasi 20 anni) e anche la Legge Elettorale (eh beh, il Porcellum piace a tutti, anche se non lo dicono).
Sono 34 i testi ancora da licenziare dal Parlamento; tra quelli destinati quasi sicuramente al macero, c'è ad esempio la riforma del codice della strada, ma anche il divorzio breve, la donazione del corpo alla scienza, l’omofobia, o il divieto di portare il burqa e la stretta sulla cittadinanza agli stranieri nati in Italia; ci sono anche diversi progetti sulla sanità, i nuovi organi collegiali nelle scuole, leggi storiche come il conflitto di interessi, la riduzione dei parlamentari, le intercettazioni, il reato di tortura oi quelli societari.

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mercoledì 28 novembre 2012

Ci State Facendo una Magra Figura

Siete ridicoli, davvero. Non ce n'è uno, dentro al Partito Democratico, di davvero Democratico.
Prima Bersani che infrange le regole (lo raccontavo qui) nel silenzio totale, ora Renzi che chiede di cambiarle prima dei ballottaggi. "Non si cambiano le regole in corsa" lo stoppa, giustamente, il segretario.
C'è anche la questione di quelli che non hanno votato al primo turno ma vorrebbero farlo al secondo. E qui si fa sentire Luigi Berlinguer, presidente dei garanti: "Gli uffici elettorali provinciali valuteranno le motivazioni e decideranno".
Come come come?! Valuteranno?

Nel regolamento delle primarie (che hanno scritto, ma tanto poi, come sopra, infrangono) c'è scritto chiaro e tondo, all'articolo 14 (Secondo turno), comma 4: "Possono altresì partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre, e che, in due giorni compresi tra il 27/11 e il 01/12, stabiliti con delibera dal Coordinamento nazionale, sottoscrivano l’Appello pubblico in sostegno della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi si iscrivano all’Albo degli elettori."
Basta che lo dichiarino. Un'autocertificazione, una cosa così. Non devono giustificarsi oltre.
Poi uno dice "eh ma qualcuno potrebbe fare il furbo e votare solo al secondo turno"; certo, potrebbe. Ma bisognava pensarci prima, caro i miei garanti del nulla. E poi, dico io, a che pro? Sì insomma, con queste elezioni si decide poco più di niente per il futuro del paese (come dicevo qui).

Renzi coglie la palla al balzo per fare un po' di demagogia spiccia:"Nessuno deve dare giustificazioni per non aver votato domenica" attacca Renzi. Anzi, "la giustificazione (...) la devono dare i politici che da venti anni stanno nei palazzi. La deve dare chi è stato al governo. La giustificazione non si chiede ai cittadini".
Che c'entra? Giustificazione di che?

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martedì 27 novembre 2012

Non ci sono Storie

"A rischio il servizio sanitario nazionale" a dare l'allarme è il Presidente del Consiglio "Potremmo non riuscire più a garantirlo se non si trovano nuove forme di finanziamento". No, qui il discorso è da rovesciare. Quei soldi vanno trovati. La sanità è un diritto che va garantito a tutti i costi.
La CGIL subito in trincea "Dica se vuole privatizzare!". Ecco, infatti. Uno dei pregi (almeno iniziali, ndr) del Governo dei professori era quello di essere schietto e diretto; poi tra un "abbiamo perso il sostegno dei poteri forti" e l'altro, sono diventati in breve sempre più politici (altre chicche qui).
Anche Bersani risveglia il suo profilo progressista dicendo No alla sanità dei ricchi. Siamo a fine legislatura, caro Monti, non hai imparato molto bene a fare il politico se la tiri fuori adesso sta cosa: le riforme più impopolari si fanno all'inizio, così il popolino magari se le scorda. Il Parlamento non accetterà una cosa di questa portata negli ultimi mesi di Governo. Almeno lo spero.
Però, tempo fa, qualche buona idea ce l'avevano avuta in questo tema (ne parlo qui).

E comunque, direi che siamo in uno dei periodi più tartassati della storia, dove vanno a finire tutti 'sti soldi se anche la sistema sanitario nazionale è a rischio default?

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E' la Risposta ad una Politica Inefficiente

E' sempre stato così, la Mafia colma le carenze dello Stato e raccoglie consenso. Lo fa con il pizzo, "tu paga e stai tranquillo che non ti succede niente", ed ora lo fa anche con il lavoro. Lo fa la cosca Bellocco, potente clan della 'ndrangheta, in Lombardia, tramite una società leader nel settore dei call center.
Scrive il gip Giuseppe Gennari  “Assumendo persone e procurando lavoro la ‘ndrangheta acquista consenso, dimostrando di essere in grado di fare quello che lo Stato non sa fare”. Appunto.
Le organizzazioni criminali, con questo complesso meccanismo che va oltre la semplice attività malavitosa, sguazzano, crescono e mangiano sulla debolezza del potere delle istituzioni. Come una formazione politica, un grande partito di massa cui dare la propria fedeltà in segno di gratitudine. E' per questi motivi che il rapporto con i cittadini è spesso coperto da lealtà, omertà ed accondiscendenza.

La mia non vuole essere una difesa per la 'ndrangheta o le altre associazioni mafiose, ma anzi una critica ad una politica miope e ad uno Stato inerme che non sanno più dare risposte ai propri cittadini, impantanati dalla crisi ed immobilizzati dalle catene del mercato.

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Nuovo Statuto SIAE. E' così Sbagliato?

Fatemi capire perché qualcuno dice che la SIAE, la Società Italiana Autori ed Editori, sta svendendo il proprio il proprio ruolo culturale alla logica del denaro.
Nel nuovo statuto, approvato il 9 novembre, viene individuato nel comma 2 dell'articolo 11 il cuore della vergogna: "ogni associato ha diritto di esprimere nelle deliberazioni assembleari almeno un voto e poi un voto per ogni euro (eventualmente arrotondato per difetto) di diritti d’autore percepiti nella predetta qualità di Associato a seguito di erogazioni della società nel corso dell’esercizio precedente”.

So che "un voto per ogni euro" suona un po' plutocrate, ma è il denaro riscosso per i diritti d'autore versati da altri, quelli che utilizzano/copiano le opere di quell'associato. Quindi ad avere maggior potere di voto non sono "i più ricchi", ma sono quelli più creativi, più prolifici e più copiati. I più Artisti, insomma.
E' così sbagliato? Sarebbero piuttosto da escludere dall'associazione gli editori, che come mera funzione di 'megafono' non hanno alcun merito artistico.

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lunedì 26 novembre 2012

Il Potere è nelle Nostre Mani

Ma guardate che noi abbiamo un potere immenso.
Non sto parlando del nostro potere democratico di cittadini espresso attraverso il voto, ma di qualcosa di ancor più travolgente, anche a livello anche mondiale. Il nostro potere di Consumatori.
I Consumatori possono mettere in ginocchio un'azienda, punendola per i suoi comportamenti sbagliati; come dicevo, ad esempio, qui, Ikea ed altre aziende vengono premiate dal mercato per le loro scelte virtuose in tema di welfare. Ed allo stesso modo, i consumatori consapevoli possono boicottare l'economia di un'intera nazione, condannandola anche per comportamenti politici, antisociali e/o antidemocratici.

"Seee figurati" dirà qualcuno.
E' ovvio che il singolo consumatore non potrà mai da solo piegare le scelte di un grande gruppo industriale, ma se i cittadini vengono informati, edotti e preparati, possono in poco tempo far arrivare un segnale preciso capace di far tremare i piani alti di un'azienda.
Ad esempio, supponiamo di voler boicottare un'azienda alimentare; prendiamo un nome a caso, la Nestlé (una delle aziende più boicottate al Mondo). Aderendo alle varie campagne, molti Consumatori nel Mondo sono riusciti talvolta a cambiare le scelte commerciali di Nestlé boicottandone i prodotti.
Anche Israele è spesso al centro di queste iniziative, per una tragedia in corso da anni nel silenzio generale ed acuitasi negli ultimi mesi: il genocidio in Palestina. Per boicottare Israele, smettere di alimentarne l'industria bellica con cui bombarda interi popoli, donne e bambini, e costringerlo a ritornare sui suoi passi, occorre guardare al codice a barre dei prodotti in commercio. Le prime 3 cifre indicano la nazione di origine, e 729 è il codice israeliano.

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Ed Anche Stavolta, il Mercato resta Chiuso

Il mercato degli intermediari dei diritti connessi al diritto d'autore doveva essere già in via di liberalizzazione, ed invece lo schema del Decreto arriva dagli Uffici del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio arriva con sette mesi di ritardo.
Neanche stavolta si intravede una vera liberalizzazione in questo settore, ed il provvedimento di Peluffo non è certo incisivo e ficcante come auspicato da promesse e proclami del Governo.
Si aprirebbe, sì, il mercato a nuovi operatori, ma questi non avrebbero alcuna possibilità di confrontarsi con l'attuale monopolista (l'IMAIE, il corrispettivo della SIAE nel campo artistico) perché obbligati a farsi carico di oneri e adempimenti finanziari e patrimoniali.
Garanzie che di fatto ostacolano l'accesso ai nuovi e rafforzano il potere oligarchico di chi già opera nel settore; inoltre, la banca dati delle opere e dei titolari dei diritti, in possesso del monopolista Imaie non sarà condivisibile né cedibile, dilatando spese e tempi all'inverosimile.

Anche stavolta, la montagna liberista ha partorito un topolino corporativista.

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Per un'Integrazione Più Realista

Giorni fa si è tenuta al teatro Era di Pontedera la consegna di 603 attestati di cittadinanza italiani ad altrettanti bambini nati in Italia da genitori stranieri. Un gruppo di militanti di Forza Nuova ha fatto irruzione durante la cerimonia, in protesta contro un rituale simbolico che voleva rilanciare la questione dell'integrazione degli immigrati.
Simone Milozzi, primo cittadino di Pontedera, ha bollato il gesto come "atteggiamento squadrista e nazista di pochi idioti contro una cerimonia che, riunendo italiani e stranieri, adulti e bambini, dava un forte senso di comunità", e la città ha manifestato in piazza contro il blitz della formazione di estrema destra.
Hanno partecipato ad essa anche i partiti, tranne però il Movimento 5 Stelle, che con un comunicato ha spiegato la propria opinione, per certi versi anche più realista e lungimirante degli altri partiti "buonisti".

Pontedera città dell’integrazione razziale? Con interi quartieri che ormai sono diventati dei ghetti per immigrati, come la Stazione e il Villaggio Piaggio, dove una donna non può camminare tranquilla la sera dopo cena per paura di essere molestata da qualcuno che magari per la sua “cultura” (ma vogliamo chiamarla così?) considera le donne esseri inferiori di proprietà dell’uomo?
Pontedera città dell’accoglienza a pagamento, diremmo, dove nell’indifferenza generale e con la connivenza di chi dovrebbe controllare, si stipano in appartamenti sempre più microscopici una quantità insopportabile di persone, e tutto per arricchire qualche padrone di casa, e magari al nero.
Ne vogliamo parlare o dobbiamo essere “buonisti”?
Vogliamo farne una questione “culturale” dicendo che magari i Senegalesi hanno altre abitudini e che per loro vivere in tanti tutti insieme è non solo normale, ma segno di accoglienza e solidarietà reciproca.
Benissimo, ma qui siamo in Italia, ci sono delle leggi e c’è uno Stato, anche se non sembra, e c’è un minimo di metri quadri per persona fissato per legge.
Dov’è l’integrazione se gli africani si frequentano solo fra loro e i cinesi e gli albanesi fanno altrettanto? La massima interazione della comunità cinese con quella italiana è costituita dal rilevare a suon di denaro contante le nostre attività, ma figuriamoci se qualche cinese viene a spendere una lira sul corso il sabato. Ne avete mai visto qualcuno? La comunità cinese è chiusa in se stessa, e se ne guarda bene dall’integrarsi con quella che la ospita.

Già, i problemi elencati nel comunicato dei grillini esistono e permangono, e sono freni all'integrazione vera e compiuta. Quelli culturali sono argini che vanno abbattuti con l'istruzione, ampiando il senso di comunità e di società, e quelli di sicurezza si affrontano con la legalità, anche e specialmente ricorrendo alle Forze dell'Ordine.
L'invasione economica cinese, che porta il nome della Triade, una piaga mondiale che va affrontata tutti insieme, anche qui con la Giustizia.

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