venerdì 20 gennaio 2012

Le Sarà Sfuggito

Il Ministro Elsa Fornero, impegnata nello studio di una riforma del lavoro che metta d'accordo tutti, ha lasciato attivarsi una leggina (183/2010, il famigerato 'Collegato Lavoro') approvata a novembre 2010 che però, travolta dalle polemiche, era stata congelata e sospesa fino al 31 dicembre 2011.
La norma in questione introduce una serie di norme che renderanno ancora più difficile far valere i diritti degli atipici nei tribunali.
Il lavoratore atipico che deciderà di fare causa al suo datore di lavoro (il caso più comune è quello in cui dietro un contratto precario si nasconde un rapporto di lavoro dipendente a tutti gli effetti) avrà tempo massimo 60 giorni, dopodiché non potrà più rivendicare nessun diritto.
Di conseguenza il precario potrà impugnare solo i contratti firmati negli ultimi due mesi, e gli sarà difficile dimostrare come invece il susseguirsi dei rinnovi di contratti atipici siano inquadrabili invece come un rapporto di lavoratore dipendente.
Poi c'è la furbata licenziamento orale. Prima di questa legge, vi era l'obbligo per il datore di comunicare la cessazione del rapporto in forma scritta, con una lettera e una data precisa. Ora l’azienda potrà bloccare il processo semplicemente adducendo che il licenziamento (comunicato oralmente) c’è stato prima della data indicata dal lavoratore, magari trovando dei testimoni disposti a dichiarare il falso.

Ma anche nel caso riesca a vincere la causa di lavoro, il Collegato Lavoro provvede anche ad un drastico ridimensionamento degli indezzinni dovuti: prima, quando le aziende perdevano in tribunale erano obbligate a corrispondere al lavoratore tutti gli stipendi in cui era rimasto a casa, ma ora l’indennità per l’ex dipendente andrà da un minimo di 2,5 a un massimo di 12 mensilità. In una causa di lavoro da quando un avvocato deposita il ricorso alla prima udienza passano circa 2 anni, e poi c'è il processo che può durare anni.
Al lavoratore al massimo spettano 12 mesi di rimborso, anche se in tutto questo tempo resta disoccupato.

Prima di lanciarsi frettolosamente nell'opera di rimettere in sesto il Paese (cosa di cui, intendiamoci, c'è assoluto bisogno, ndr), sarebbe bene che il Governo controllasse anche le varie subdole leggine partorite dall'Esecutivo precedente.

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