mercoledì 11 gennaio 2012

Un Anno Dopo, Cosa è Cambiato?

Un anno fa, in occasione delle celebrazioni per la Liberazione di Savarna (RA), lasciai l'ANPI, in segno di protesta contro le modalità arroganti ed autoreferenziali in cui fu svolto l'evento (ne parlo qui).Avevo deciso di tornare, e saggiare nuovamente il clima, perchè mi dispiaceva aver abbandonato un'associazione storica di cui condivido ideali e valori per una banale questione di disorganizzazione e mala gestione. Lo stesso segretario provinciale mi aveva proposto un incontro per ridiscutere del mio dietrofront; un incontro che ammetto però non c'è mai stato, un po' per pigrizia e mancanza di tempo.
Un anno dopo, beh, la situazione è quasi peggiorata, trasformata in un comizio elettorale condito di chiacchiere a metà tra un'osteria ed una presentazione della Tupperware.
Tra gli ospiti chiamati ad interventire, e qui le chiacchiere da osteria, anche un rappresentante di un'associazione per salvare il dialetto romagnolo. A quale titolo un personaggio del genere si inserisca negli ideali della Resistenza Partigiana non mi è dato saperlo. Ho come l'impressione si cerchi di tergiversare, parlando di altre cose. Intendiamoci, toccare argomenti che spazino anche nella storia della civiltà locale a quei tempi non sarebbe neanche un male, se fossimo in un momento tranquillo, ma proprio ora, con le truppe di CasaPound che si organizzano qua e là, i volonterosi petsitter di Lealtà e Azione che si diffondono al nord (ne parlo qui), e la Lega che torna a crescere nei sondaggi con i suoi comportamenti proto-fascisti (ne parlo qui).

L'incontro si apre con l'intervento del nuovo dirigente del circolo, che però non tocca mai le tematiche partigiane, ma parla invece del Governo Monti, e si sdilinquisce su come la situazione sia difficile e bisogni, obtorto collo, sostenerlo ed aiutarlo. Suona come una lagnosa giustificazione del PD, che ha negli anni occupato l'ANPI, erodendone il profilo culturale ed usandolo come mera cassa di risonanza elettorale.
'Ma diamo spazio ai consigli per gli acquisti' mi ripete Mike Bongiorno in testa mentre viene presentata la raccolta di non so quante decine di DVD realizzati da un concittadino con le interviste ad alcuni partecipanti alla Resistenza. E qui la presentazione Tupperware in salsa Partigiana.
Un'opera bellissima ed interessantissima, non voglio certo sminuirne il valore, che merita di essere diffusa in tutti i teatri ed in tutte le scuole. A proposito di scuola, ci viene mostrato un piccolo estratto delle interviste su DVD, alcuni frammenti riguardanti la scuola ai tempi del fascismo, con i racconti degli anziani sulla loro educazione. Poteva essere anche quello un ottimo spunto, per parlare di come l'ignoranza e la carenza d'istruzione siano un ottimo concime per le ideologie oppressive, e sia necessario rifocalizzarsi sulla cultura, uscita a pezzi dal berlusconismo. Ma, ovviamente, niente di tutto questo è stato detto.

Senza emozioni, ho abbandonato la stanza anche quest'anno senza rinnovare la tessera.


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