venerdì 2 marzo 2012

Era Anche Questo

Chi mi segue sa che non do molto valore al culto dei morti. Vorrei però spendere due parole su Lucio Dalla, morto di infarto ieri mattina.
Intendo ricordarlo però non come il grande cantautore che ha onorato la musica italiana con il suo talento, ma per il suo impegno sociale per l'ambiente. Dalla, amante delle isole Tremiti, si definiva 'figlio del mare', e si è sempre battuto per quel paradiso turistico che è l'arcipelago molisano.
Quando l'allora Ministro dell'Ambiente Prestigiacomo stava per autorizzare quella barbarie ecologica che sono le trivellazioni off-shore, partecipò al No Oil Day a Termoli il 7 maggio 2011; si impegnò con la sua fama per dare risalto ad una manifestazione e ad un problema altrimenti elusi dalla maggior parte dei media.
"E’ una follia: stanno uccidendo il mare. Mai avrei pensato di trovarmi di fronte a gente che preferisce trivellare piuttosto che salvaguardare questo straordinario paesaggio" disse in quell'occasione.
In Italia è così: se non hai qualcuno famoso a battersi con te per qualcosa (o una bella donna con una scollatura ombelicale per attirare l'attenzione, ndr), puoi scordarti che la tua protesta venga presa in considerazione.

C'è anche un altro lato di Dalla che vale la pena ricordare.
Se al TgLa7 di ieri sera l'hanno definito come 'omosessuale che non si vergognava di esserlo', vorrei far notare invece come lui non abbia mai dichiarato apertamente i suoi gusti sessuali. E non lo dico con disprezzo, sia chiaro, solo per rispetto della verità.
Tocca affidarsi a Pontifex, che lancia oggi i suoi anatemi quotidiani contro di lui: "Ci lascia un grande cantante, ma un pessimo cristiano. Glissiamo sulle sue debolezze sessuali ben note e pietosamente attenuate, ma non è pensabile trascurare le sue posizioni ambigue e spesso favorevoli all’omosessualità praticata ed all’orgoglio gay".
Come mi fa notare un amico, però, sempre per quella storia dell'ipocrisia italiana, "nessuno l'ha chiamato frocio, forse perche' era solamente un grande, magico Lucio". Cioè, se sei famoso o di talento, non ti insultano né ti attaccano, come se avessi delle colpe da bilanciare.

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