mercoledì 14 marzo 2012

Fate Voi, Quindi?

Forse stiamo esagerando, o sono io che sono ancora indietro. Che Strasburgo pretenda di imporsi anche sulle politiche interne dei singoli paesi della Ue mi pare troppo.
Per il Parlamento europeo è inammissibile che alcuni governi ''mettano in atto definizioni restrittive della definizione di 'famiglia' allo scopo di negare la protezione legale alle coppie dello stesso sesso e ai loro bambini''. E questo, attenti bene, inutile ripeterlo, lo dico da sostenitore dei matrimoni omosessauli.
Poi si tratta di una risoluzione e non di una direttiva, per cui non ha in sostanza effetti legiferativi.

Il testo è contenuto in un rapporto (sulla parità di diritti uomo-donna, che però tocca l'argomento al paragrafo 7) presentato dalla radicale di sinistra olandese Sophie in't Veld approvato dall'assemblea con 361 sì, 268 no e 70 astenuti. Ed il Ppe aveva presentato un emendamento che voleva ribadire la competenza degli stati membri in materia.
Ma, come quasi sempre succede su questi temi che coinvolgono la libertà della persona, gli eurodemocristiani sono stati battuti dal fronte unito di sinistra e liberali: socialisti S&D, Verdi, Gue e LiberalDemocratici dell'Aide.

Per Imma Battaglia questo voto è il segno di ''un vento nuovo che spira sull'Europa (...) di una sinistra che rinasce e porta cambiamenti''. Franco Grillini, responsabili Idv per i diritti civili, ritiene che il voto dimostri che ''l'Italia nei fatti è fuori dall'Europa dei diritti e delle libertà'' e che ''la destra italiana rappresenta il vero ostacolo alla modernizzazione del Paese''.
Per Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, è arrivato ''un duro monito anche nei confronti dell'Italia''. E Anna Paola Concia, per il Pd, osserva che ''dopo le inutili polemiche tutte italiane, è Strasburgo a darci una grande lezione di civiltà indicandoci con chiarezza la strada precisa da percorrere per il riconoscimento dei diritti delle persone gay, lesbiche e transessuali''.

D'accordo su tutto, sarò il primo a festeggiare se con questo voto si riconosceranno delle politiche in tema di unioni gay, ma a questo punto viene da chiedersi a cosa serva il nostro pomposo Parlamento, due Camere con più di mille persone impegnate a pensare, ponderare, riflettere e decidere.
Sono lì solo per deliberare un aumento di 10 centesimi per le sigarette quando c'è un'emergenza?

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