lunedì 25 giugno 2012

Chi Far Pagare?

Ripesco dal mio passato uno spunto di discussione venuto fuori qualche anno fa, seduto al tavolo di un fast food con un amico.
"Se lo Stato ha bisogno di soldi" la sua premessa "allora colpisci gli stupidi".
"Si inventano nuove lotterie, nuovi giochi, così li attiri e loro si autotassano" non c'era la scintillio della cupidigia nei suoi occhi, non vorrei dipingervelo come uno di quegli avidi signorotti che si leccano le labbra con le dita adunche, e non è neanche un funzionario dei monopoli ludici, a scanso di equivoci. Un libero pensatore, come me, appassionato di politica con cui spesso condivido teorie, voli pindarici e battute.
"Però" ho eccepito io, che ho un po' la fissa dell'istruzione "così fai pagare gli stupidi, ma rischi di far pagare anche chi proprio è ignorante, e non è culturalmente preparato ad un'offensiva pubblicitaria e fiscale di questo genere".
"Beh, è vero" ha ammesso "poi una parte dei ricavi lo destini a programmi di prevenzione e recupero per i ludopatici".
E su questo, siamo d'accordo, ma il punto di partenza non è la ludopatia (di cui parlo qui), ma da dove prendere i soldi che servono (attenzione, nessuno vuole associare la ludopatia alla stupidità, è solo il discorso in generale, nd).

Io dico di far pagare, invece, chi sbaglia.
Se lo Stato ha bisogno di soldi, per riprendere la premessa iniziale, si aumentano le multe e le sanzioni. So che è impopolare auspicare un'aumento delle contravvenzioni stradali, ma se proprio si devono trovare soldi, per finanziare l'istruzione pubblica, la sanità pubblica, i sussidi di disoccupazione, la protezione civile o l'opera delle forze dell'ordine, meglio che a pagare sia chi infrange le regole o chi non ha potuto/voluto ricevere un valido sostegno culturale?
Ovvio che non ci sono solo le multe, sarebbero da ridimensionare anche (e soprattutto) i reati che colpiscono la collettività: l'evasione fiscale, il lavoro nero, la corruzione, la frode, la falsificazione e lo sfruttamento, per esempio.

Poi io sono il primo a dire che la repressione non è necessariamente la strada maestra per la correzione. Infatti qui non si parla necessariamente di correzione, qui si parla di un bisogno economico straordinario, anche temporaneo, se volete.

Sei d'accordo con me o vuoi farmi sapere cosa ne pensi? Scrivimi, puoi seguirmi ed essere sempre aggiornato via Facebook o Twitter.

1 commento:

  1. invece che attingere da multe più salate, iniziamo ad eliminare veramente e definitivamente tutte le forme di sprechi che esistono in questo paese in via di auto-distruzione. Sprechi nella politica in primis, nella sanità, nella giustizia e in tutte le varie situazioni in cui sia presente il sistema Stato, che debba provvedere al pagamento di ogni cosa a suo carico. Solo allora potremmo ridimensionare le cifre debitorie verso i cittadini che investono in titoli di stato, e verso coloro che giustamente vantano crediti verso l'italia. Poi ne riparliamo di aumentare le multe...

    RispondiElimina