lunedì 3 settembre 2012

Le Raccomandazioni di Nonno Amato


Dopo il Rapporto Giavazzi, il supertecnico che doveva indagare su quali e quanti risparmi era possibile per lo Stato fare nell'ambito delle imprese private (qui), arriva il piano di Giuliano Amato, il cui compito era l'avanscoperta nel campo del finanziamento ai partiti.
Paradossalmente, uno dei più esperti nel settore, non stila un elenco organico di interventi legislativi, come ha fatto invece il suo collega, ma si limita a 10 (dieci!) raccomdazioni, dal sapore un po' retorico e paternalista. Giustissime, per carità, ma c'era davvero bisogno di riesumare una delle zecche più invischiate della Prima Repubblica per ripetercele?
Comunque, c'è anche qualcosa di nuovo (e positivo), come la 1 e la 8.

1) Per regolamentare i finanziamenti, bisogna riformare i partiti, dando attuazione a regole minime di democrazia interna;
2) vanno ridotti i rimborsi elettorali, con budget e tetti di spesa da determinare ad ogni campagna elettorale, anche parametrandoli ai voti;
3) si ammette il finanziamento diretto solo però proporzionalmente a quanto ottenuto dai partiti con erogazioni liberali, per evitare che si formino piccoli gruppi politici al solo scopo di intascarsi soldi pubblici;
4) è consentito il finanziamento privato anche da persone giuridiche, entro limiti quantitativi e in regime di massima trasparenza (e qui mi viene un po' di prurito, pensando alle lobby ed ai gruppi industriali che negli USA sostengono i partiti);
5) facilitare l'accesso ai servizi, come le "sale per riunioni ed incontri" in sedi pubbliche al fine di ridurre il finanziamento diretto;
6) ogni forma di contribuzione deve cessare con lo scioglimento del partito (evviva le ovvietà);
7) affidare il controllo sui rendiconti e sulla gestione finanziaria alla Corte dei Conti (evviva di nuovo);
8) però, si deve "evitare il formarsi a beneficio dei partiti di significative liquidità" (e questo mi piace: il partito non deve avere soldi in cassa, perchè non è un salvadanio, ma uno strumento di democrazia);
9) regolamentare le lobby (questa la voglio proprio vedere...);
10) ultimo zuccherino, anche qui, si tira in ballo la trasparenza: ome negli Stati Uniti va aperto un sito internet "che renda obbligatoriamente trasparenti e conoscibili i donatori e i finanziatori per ciascun partito e per i candidati ad ogni livello".

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