venerdì 26 ottobre 2012

Che fine ha fatto la Legge Aprea?

Tempo fa denunciai gli sciagurati intenti dell'Onorevole PdL Valentina Aprea, che mirava ad aprire gli organi scolastici anche ai privati, aziendalizzando l'istruzione e dando agli sponsor anche potere decisionale in merito ai curricula.

Grazie all'azione della deputata Maria Coscia, del PD, il progetto è stato ridimensionato nella Legge 953.
Qualcuno, come l'IdV, grida ancora all'inciucio, ma lei ci tiene a spiegare "Le nostre proposte sono sempre state alternative a quelle dell'Aprea, e dopo un lungo confronto la linea della destra è stata sconfitta ed è passata l'idea di costruire una scuola autonoma, punto di forza del sistema nazionale di istruzione, una scuola  democratica, partecipata e aperta, quindi contro la linea dell'aziendalizzazione e delle fondazioni che avrebbe voluto Valentina Aprea" e risponde alle accuse "L'IdV non ha voluto partecipare ai lavori al comitato ristretto della Commissione Istruzione e non ha offerto alcun contributo. Solo in un secondo momento, quando è nato il testo di base, l'IdV ha presentato emendamenti. Molti di essi erano spot elettorali: chiedevano semplicemente l'abrogazione dei vari articoli; in altri casi ciò che proponevano era già stato previsti dal testo, mentre un paio di loro emendamenti è stato accolto".

Tra le novità introdotte dall'azione democratica, "la rappresentanza paritaria genitori-studenti, lo statuto che dovrà essere approvato da almeno 2/3 dei componenti del consiglio dell'autonomia e preceduto da un ampio confronto, la reintroduzione del consiglio di classe, l'istituzione di una commissione di monitoraggio per verificare la corretta applicazione della legge..." spiega l'On. Coscia.
E Osvaldo Roman a focalizza l'attenzione sulla partecipazione privata nei Consigli, quella a cui l'On. Aprea dava un potere eccessivo: "i componenti esterni del Consiglio non sono più un rappresentante degli enti locali e un numero indefinito di esperti, ma sono definiti nel numero (non possono essere più di due) e sono e indicati nel Regolamento tra gli appartenenti alle realtà culturali, sociali, produttive, professionali e dei servizi".

Da come la presentano loro, sembra si stia smontando quel Vangelo Nero che era la prima proposta Aprea. Speriamo bene.

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