domenica 30 settembre 2012

Io Stimo mia Nonna

Giovedì è morta mia nonna.
Per mia scelta, non vado quasi mai ai funerali, perché ritengo il culto dei morti uno degli aspetti più insensati delle religioni. Se non c'è più, non c'è più e basta.
Può sembrare un discorso cinico, ma è il mio punto di vista.
Per correttezza verso i miei parenti, e comunque per il legame affettivo che ho con loro ed avevo con mia nonna, ho raggiunto il corteo al cimitero.
Mentre porgevo e ricevevo le condoglianze di rito, mi sono stupito di non vedere tra la gente il collarino bianco che avrebbe benedetto la sepoltura.
"Ma non c'è il prete?" ho chiesto a mio padre. "No, non abbiamo neanche fatto fare la messa" ha risposto "Abbiamo deciso così, conoscendola". Un'espressione d'orgoglio si è dipinta sul mio viso.
Nonostante il rapporto molto distaccato che ci legava, dopo morta mia nonna si è guadagnata mille punti di stima. Una persona atea praticante, non come quelli che in vita vivono fuori da ogni schema, dichiarandosi non credenti, ma poi pretendono l'estrema unzione ed alla loro morte la messa in latino ed un carro funebre addobbato come uno di quelli di Rio de Janeiro.

Già che ci sono, ne approfitto anche per lasciare le mie volontà, che non si dica poi che non avevo lasciato detto niente: io non voglio messa, non voglio funerale e se possibile neanche una tomba. Date il mio corpo a qualche università, istituto di ricerca, che almeno serva a qualcosa il mio corpo dopo morto, purchè sia qualcosa di pubblico. E chi mi vuole ricordare, potrà farlo senza andare ad inginocchiarsi davanti ad una lapide o in una Chiesa.

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venerdì 28 settembre 2012

E a Noi non lo Chiede Nessuno?

Cioè, fatemi capire, ieri il professor Monti ha detto che, se ce ne fosse bisogno, sarebbe disposto a continuare la sua opera di Presidente del Consiglio, ma senza candidarsi direttamente.
Ed ora, tutti che rilasciano dichiarazioni, Casini per primo, che ha fatto del tecnico il suo riferimento politico; poi Marchionne, Squinzi e perfino la Cei si è sentita il dovere di dire la sua.

E a noi non lo chiede nessuno?
Nel 2013 ci saranno le elezioni, e allora anche noi finalmente potremo dire la nostra. Ma se attualmente il Governo Monti è una soluzione di emergenza (almeno così vogliono farci intendere), se ci sarà il bis non riusciranno a farcela digerire come 'atto di responsabilità'.
Lo dicano subito, da ora, chi sarebbe disponibile a sostenere un nuovo esecutivo Monti, non ci ingolosiscano con altisonanti candidature (che poi, sai che gola, Bersani, Renzi, Vendola, forse Berlusconi, Maroni, Di Pietro... da leccarsi i baffi proprio, #ironia) per poi fare l'accordo a Parlamento insediato.
Diteci adesso cosa cercherete di fare, smettete di parlare di alleanze, primarie e Berlusconi, vogliamo i programmi, vogliamo le idee, e vogliamo sapere se farete da puntello ad un Monti 2. Adesso, Grazie.

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Elezioni a Pagamento

C'è chi dice, come Lorenzo De Cicco su il Fatto, che le primarie per la scelta dei candidati "dovrebbero essere obbligatorie e regolamentate da una legge nazionale".
C'è il problema delle spese, perchè le primarie non vengono pagate dallo Stato, e infatti il PD, il primo che le ha introdotte in Italia, chiede un contributo di 1 o 2€ per parteciparvi. Giustamente.
Se, come chiede De Cicco, divenissero obbligatorie, chi le pagherebbe? Di sprechi direi che ce ne sono già abbastanza, senza bisogno di infilare dentro ai rendiconti dello Stato un'altra tornata di consultazioni (che poi, i partiti sono tanti, se ognuno si deve mettere a fare le primarie sai quante giornate servono?).

Si stima che un giorno di elezioni costi 400 milioni di euro. Siamo pronti a sobbarcarci questo carico di spesa?
"Ah no, se le pagano i partiti!" è la giusta obiezione. D'accordo, ma chi può permettersi un'affluenza abbastanza elevata che, a forza di 1 o 2€ a votante, possa far rientrare il partito dei costi sostenuti per le primarie?
Il PD, forse, il PdL, in forse anche lui, ma gli altri? Rischierebbero di rimanere esclusi dalle elezioni per non aver tenuto le primarie, pur rappresentando la sensibilità di molti cittadini.
Per cui, io resto dell'idea che rendere le primarie un "obbligo" non solo sia sbagliato, ma metterebbe a rischio la Democrazia stessa: se votare è gratis, quest'artificio sulle primarie potrebbe essere la strada del 'pagare per votare', con l'estromissioni di quelle forze che vorrebbero rappresentare le fasce più deboli.

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Gli Ogm non sono una Semplice Questione Agricola

Suona un po' come uno scaricabarile quello del Ministro per le Politiche Agricole Catania, ma io invece lo considero un passaggio politico importante.
Cominciamo dall'inizio, quando uno studio indipendente francese (condotto in segreto proprio per non subire le pressioni delle lobby) ha dimostrato come le colture geneticamente modificate possano essere dannose nel lungo periodo. In particolare la ricerca ha dimostrato come la combinazione tra un tipo di mais ogm ed un erbicida ad esso generalmente associato sia tossica e accorci di molto l'aspettativa di vita. Se Italia e Francia già hanno aderito ad una moratoria contro le coltivazioni di questo tipo, adesso i Verdi d'oltralpe chiedono di “sospendere tutte le importazioni di Ogm nella Ue”.
Il Ministro Catania, chiamato a rispondere sul tema, ha detto che "siamo nella parte della tematica sugli Ogm di carattere squisitamente sanitario", e nei prossimi giorni porrà la questione al Ministro Balduzzi, responsabile della Salute.
Se prima tutti parlavano di tutto, dal Mastella Ministro della Giustizia alla Zanicchi europarlamentare, con l'avvento dei tecnici c'è, almeno, la divisione delle competenze e degli ambiti di regolamentazione. Ed il fatto che gli ogm diventino territorio del Ministero della Salute, servirà a portare la questione su un altro piano legislativo, ben più profondo ed importante.

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L'Inghilterra e le Mie due Sinistre

Anni di pressioni sul sistema politico inglese sono infine sfociate in una proposta organica per salvare l'economia del Regno Unito. A farla, la CBI, la Confederation of British Industry, una sorta di confindustria senza però rappresentanza sociale, e funzionante come una lobby per piegare la politica ai propri fini.
'Privatizzare tutto il privatizzabile' l'estrema sintesi della proposta. John Cridland, Direttore generale dell’ente, snocciola dati e cifre precise (fonte Oxford Economics), e quantifica in oltre 22 miliardi di sterline (circa 25 miliardi di euro) il risparmio annuale per le casse dello Stato, “lasciando alla libera concorrenza settori quali l’edilizia sociale, la gestione delle carceri e la ristorazione scolastica”.
Ed il Governo liberaldemocratico/conservatore ha già fissato un incontro per valutare le possibilità.

"Sarai contento adesso" sibila il mio alter-ego marxista, che da sempre guarda con sospetto la parte di me più favorevole alle liberalizzazioni ed all'apertura del mercato.
"No" gli rispondo, con aria di sfida "privatizzare non necessariamente significa danneggiare le classi più povere. Non mi piace neanche tanto, quel verbo, preferisco in questi casi 'liberalizzare', aprendo alla concorrenza".
"Le parole di Cridland vengono da un lobbista affamato di speculazioni" spiego "se però lo Stato cominciasse a concedere le licenze anche per i settori in cui attualmente ha l'esclusiva, mettendosi in qualche modo in concorrenza, potrebbe risparmiare sulle sue spese, stimolare l'autoimprenditoria e la crescita".
"Ad esempio uffici che svolgono le attuali competenze dei Comuni, però aperti anche al pomeriggio" il mio interlocutore mi guarda sgomento. "Per quanto riguarda gli appalti, indire delle gare tra i concorrenti, con regole e responsabilità precise. Riformare i poteri dell'autorità per contrastare possibili accordi e cartelli, ad esempio negli USA l'antitrust ha rilevanza penale, da noi si limita ad ammonire e sanzionare sommessamente". La Libertà è Responsabilità, e visto che le licenze sono libere (che non vuol dire GRATIS, ndr), "se qualcuno abusa della sua libertà sul mercato, gli si ritira la licenza".
"Sono le privatizzazioni fatte con i piedi che danneggiano il mercato" rincaro "come per le poste, le ferrovie, la rete elettrica, la telefonia fissa, le autostrade... prima bisognava scorporare le linee fisiche, uffici, binari o quel che è, poi liberalizzare il servizio... un po' come avviene oggi con gli operatori di telefonia virtuali, CoopVoce, UNO Mobile, BT Italia, Noverca o ERG Mobile che si appoggiano alle reti fisiche dei 4 operatori Tim, Vodafone, Wind ed H3G".
Questo, però, è il momento peggiore per liberalizzare: con l'economia in crisi e lo Stato in crisi d'astinenza come un tossico, si rischia la svendita di servizi a condizioni pessime, per lui e per gli utenti.

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giovedì 27 settembre 2012

Dove Osano le Mummie

Cioè, vi giuro, quando ho sentito chi sarà il conduttore del nuovo talent show di Rai2 sono rimasto di gesso.
The Voice of Italy, edizione nostrana di un format olandese: ennesimo talent show per scoprire nuove voci, in cui i giudici, per non essere condizionati nel loro giudizio sulle doti dei concorrenti, li ascoltano di spalle, senza vederli.  Un'idea in qualche modo interessante, che però ci propina l'ennesimo talent canoro, di cui i palinsesti sono saturi, e, almeno personalmente, ho un po' le scatole piene.
Ma va beh, de gustibus, sapete chi hanno chiamato (io direi riesumato) per condurlo? Gianni Morandi.
No dico, Gianni Morandi? Possibile che in tutta la Rai, o anche in tutta Italia, non ci sia qualcuno un po' più adatto, intraprendente, esuberante, fuori dagli schemi, per un programma di giovani per i giovani?!
E non è tutto, ci sarebbe anche - udite, udite - Antonella Clerici in giuria!
Che poi, Morandi e la Clerici sono anche persone capaci, non sono mica a qui a dire, però su... un po' di Coraggio.
E' questo che manca alla tv pubblica, il Coraggio; e ci ritroviamo così a dissotterrare vecchi fossili pagandoli poi uno sproposito per qualche ora sul palco.
Il servizio pubblico, invece, se vuole mettersi a fare intrattenimento, dovrebbe sperimentare, osare e rischiare, con personaggi giovani, format insoliti, nuovi ed accativanti, puntando più sulla curiosità che sul varietà.
Ed invece, siamo ancora qua a pupparci Morandi e la Clerici.
Poi arrivano i giovani di Sanremo 2013. Conduzione affidata a Fabio Fazio, non proprio una figura nuova, ma neanche polverosa come può essere, che so, Baudo; per un evento del genere credo sia un buon compromesso di esperienza e formalità.
I giovani, dicevo: dai 18 ai 34 anni NON compiuti, e con almeno due singoli già pubblicati. Allora ditelo che volete solo quelli che vengono annualmente partoriti dai talent e che solo con la loro spinta riescono ad affiorare!

Anno 2030: "Benvenuti nella nuova sede della Rai!" salutò il pubblico un'ormai sdendato e grinzoso Bruno Vespa dal profondo della Tomba di Tutankamon. Manca poco.

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Magari ci Compriamo la Carta Igienica con Quelli

A proposito di rivedere i programmi scolastici di religione, come auspicato dal Ministro Profumo, ricordiamo come nei suoi appena 2 anni di conduzione, l'exMinistro Fioroni abbia apportato delle modifiche in questa materia.
Dal 2004, infatti, è in vigore la sua riforma, che ha passato dal 100% al 30% la quota di insegnanti pagati dai contribuenti. Ed è già un miglioramento, ma sono comunque 800 milioni all'anno che dalle nostre tasse vengono spesi per qualcosa che non è strettamente nell'interesse collettivo.
Come avevo già proposto in passato qui, io sarei per abolire definitivamente l'ora di religione, anche facendo carta straccia del Concordato, perchè la considero un vero e proprio oltraggio alla laicità dello Stato.
Non è neanche la soluzione fare "la storia delle religioni", perchè poi si farebbe fatica ad essere equalmente e totalmente rispettosi di ogni fede (come dicevo qui).

Per cui, io rimango della mia idea, fuori la religione dalle aule scolastiche. Chi la vuole studiare, va a catechismo, in sinagoga, alla moschea o attorno a qualunque noce di cocco voglia pregare.

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Se l'è un po' Cercata

Non sono d'accordo con la sentenza emessa e confermata dalla Corte di Cassazione nei confronti di Sallusti, seppur reputi il suo uno degli esempi di peggior giornalismo che abbia mai vergato l'informazione in Italia.
Detto questo, sia chiaro subito che non si tratta, come a molti radical-chic piace sostenere, di un "reato d'opinione", ma di semplice 'diffamazione a mezzo stampa', punita in maniera spropositata nel nostro paese.

Comunque, Sallusti un po' se l'è cercata, non avendo MAI nei 6 anni che vanno dal fatto alla sentenza pubblicato una rettifica, un'errata corrige o una reinterpretazione. Il giudice Cocilovo, la parte offesa, aveva anche provato a richiedere un patteggiamento con 20mila euro (da devolvere in beneficenza) ma è stato rifiutato.

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mercoledì 26 settembre 2012

E Meno Male che Silvio c'è

Eccolo, l'Uomo Nuovo, il Salvatore della Patria che si ripresenta pulito e lavato, pronto per la Campagna Elettorale 2013. Fa suoi gli slogan grillini, e si scaglia contro il fiume di denaro pubblico che alimenta gli scandali della politica.
"Abrogare i rimborsi ai partiti" strepita, come se il problema fosse quello, e non la malapolitica che lui stesso ha forgiato ed allevato in batteria. "E' necessario intervenire con decisione, severità e coraggio perché la politica in Italia rischia di morire nel discredito" denuncia. E chissà come può essere successa questa cosa.
Ricordo però all'Onorevole Berlusconi, che le possibilità le ha avute, in questi 20 anni, e basterebbe finalmente dare applicazione al referendum abrogativo del 1993 sul finanziamento pubblico ai partiti. Non si può, ora che siamo nella fogna, dove siamo stati trascinati anche da politiche fallimentari come le sue, presentarsi come quello che dalla fogna ci tirerà fuori, su.

Ma il brutto è che ci riuscirà di nuovo, a farci fessi.
Vincerà le elezioni, piazzerà i suoi uomini in giro per le poltrone e tutto tornerà come prima, solo che tanto il 'lavoro sporco' l'ha già fatto Monti, e lui potrà tornare ai suoi hobby preferiti, attaccare la stampa ed i magistrati. Mi fa una gran pena gente come la Santanchè che esulta su Facebook "Evviva! E' iniziato il cambiamento!". Ma quale cambiamento!? Di cosa cavolo sta cianciando?!

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Risentirla oggi fa un altro Effetto, vero?

Ricordate le elezioni regionali vinte a suo tempo dalla Polverini? La sua principale sfidante era Emma Bonino. Ma nessuno voleva vincesse la bionda radicale, a cominciare dal PD, che come ha denunciato Concita de Gregorio, quelle elezioni voleva proprio perderle.
“Alla luce della 'grande spartizione inevitabile' si capisce qualcosa di più sulla sorte della mia candidatura alla Regione Lazio” dice su Repubblica, ricordando “La distribuzione di pani e pesci fra tutti i gruppi consiliari del Lazio”.
La sua campagna elettorale era incentrata sulla Trasparenza: "Chiedevo anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati nelle aziende che fanno capo alla Regione", ma anche lì incontrò delle resistenze "Molti compagni anche del Pd mi dicevano vacci piano con la trasparenza. Spaventi".
In quel momento Emma non capiva, ma "Dal meccanismo di spartizione unanime ora si capisce meglio che spaventavo tutti: i beneficiati e i beneficiandi”.
Tutti i politici si riempono la bocca di Trasparenza ad ogni occasione buona, ma quando poi arriva il momento di passare dalle parole ai fatti, pochi hanno il coraggio e la testardaggine necessari. Ed è anche per questo che stimo i Radicali, con cui condivido molte battaglie.

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Ma Nessuno ha Mai Detto Niente?

Ma scusate, vien da chiedersi, ma tutti i Consiglieri laziali che assistevano ai tagli nel sociale, dalle fotocopie per i Magistrati, alla benzina per le Forze dell'Ordine, dalla carta igienica ai gessetti a Scuola, non dicevano niente?
Poi, ora che stava per scoppiare il bubbone, hanno fatto il loro Aventino alla romana, dimettendosi in blocco dal Consiglio. E si puliscono così la coscienza, e la faccia, davanti agli elettori.

Anche questo è un meccanismo importante della Democrazia, il controllo che devono svolgere reciprocamente maggioranza ed opposizione.
E invece, boh, i Consiglieri Astorre (PD), Berardo (Lista Bonino Pannella), Bonelli (Verdi), Bucci (IdV), Buonasorte (La Destra), Carducci (UDC), Carlino (UDC), Celli (Lista Civica), Colagrossi (IdV), D'Ambrosio (UDC), Tonino (PD), Dalia (PD), Di Stefano (PD), Forte (UDC), Foschi (PD), Gigli (UDC), Lucherini (PD), Mancini (PD), Marruccio (IdV), Mei (API), Montino (PD), Moscardelli (PD), Nieri (SEL), Nobile (FdS), Paris (Misto), Parroncini (PD), Pascucci (MpA), Pasquali (FLI), Peduzzi (FdS), Perilli (PD), Ponzo (PD), Rodano (IdV), Romanzi (PSI), Rossodivita (Lista Bonino Pannella), Sbardella (UDC), Scalia (PD), Storace (La Destra), Tarzia (PER - Politica Etica Responsabilità), Tedeschi (IdV), Valentini (PD) e Zaratti (SEL) non hanno mai fatto alcuna denuncia pubblica, non dico alla Magistratura, ma neanche agli organi di stampa (ho escluso quelli del PDL e della Lista Renata Polverini).
E non ho trovato i risultati delle votazioni sui vari provvedimenti, se no forse veniva fuori qualche altra sorpresa (A onor del vero, comunque, va detto che gli esponenti radicali hanno più volte segnalato la valanga di sprechi che travolgeva la Regione: fondi ai monogruppi, quei gruppi misti formati da una sola persona, milioni di euro in immobili da costruire per uffici che non bastano mai e commissioni per sostenere le Olimpiadi (che è rimasta in piedi anche dopo che Roma ha ritirato la sua candidatura, ndr) con tanto di auto blu per il presidente).

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Mangiano Ovunque

Dopo Lazio, Lombardia (qui), Firenze (qui), Campania (qui) e Veneto (qui), tocca adesso alla Sicilia, all'Emilia Romagna, al Friuli ed al Piemonte.

Nella regione attraversata dal Po, le fatture per accedere ai rimborsi non erano state depositate in tempo; ma questa sarebbe una semplice svista, se non fosse che quando sono state sollecitate, ne sono comparse ben 4 che attestano che nella stessa sera un Consigliere (era dell'IDV, ma è stato cacciato) abbia cenato in 4 ritoranti diversi. Ma solo io so fare a cucinarmi un piatto di pasta per conto mio?!
In Sicilia, già patria degli sprechi nella pubblica amministrazione, i magistrati hanno aperto un fascicolo per indagare come siano stati spesi dei fondi riservati.
Anche in Friuli nel 2011 emorragie sospette di denaro: 430mila euro di fondi regionali in favore di una radio privata per la promozione turistica del territorio e 60mila euro per un'associazione di ginnastica di Trieste.
In Piemonte, invece, rivela uno scoop de Il Fatto Quotidiano, alcuni consiglieri si facevano risultare in missione così gli veniva pure rimborsata la settimana bianca al Sestriere.

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martedì 25 settembre 2012

Profumo Vede la Scuola del Domani

Questi tecnici sono più lungimiranti dei politici.
Dal Berlusconi che urlava "La nostra idea dell'Italia non è multietnica", al Ministro Tecnico dell'Istruzione Profumo, che si limita a fare una considerazione: “La scuola è più aperta, multietnica, capace di correlarsi al mondo di oggi".
Auspica quindi "una revisione dei nostri programmi in questa direzione", ipotizzando ripensamenti di materie come la Geografia e addirittura - udite, udite - la Religione.

“Ieri ero in una scuola con il 50% di alunni stranieri" ha raccontato in visita con una scolaresca nei locali di viale Trastevere "e mi hanno detto che imparano la geografia dai loro compagni che raccontano dei loro Paesi” di provenienza.
L'evoluzione dell'apprendimento passa anche attraverso queste piccole rivoluzioni all'interno delle classi, nella condivisione di esperienze e culture, nella scoperta e nella conoscenza reciproche.
Passerà anche questa fase in cui italiani e stranieri si guardano l'un l'altro con timore e sospetto, le nuove generazioni sapranno condividere percorsi di vita, esperienze e memoria, non snaturando le rispettive identità, ma fondendole e facendole convivere in una nuova identità cosmopolita.

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Ah Ecco, ce n'è anche per il Veneto

Dopo il Lazio, dove alla fine la Polverini ha dovuto rassegnare le dimissioni, la Lombardia (qui), Firenze (qui) e la Campania (qui), ora arriva lo scandalo in Veneto dei Consiglieri pagati "in nero".
Un fuori-busta da oltre 25.000 euro all'anno a testa, del tutto esentasse, pescati da un 'fondo per le spese impreviste', assegnati ai gruppi e girati ai 60 consiglieri con dei bonifici.
Facevano presto poi a ricoprirsi di lodi dicendo che si erano tagliati lo stipendio (legge 4/2012).
La cosa più seccante, è che questi sono quelli che vedi seduti nei salotti televisivi parlare di contrasto all'evasione e di riemersione del sommerso. Mentre nel frattempo si intascavano questi soldi in nero.

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Spiegatemi, Vi Prego

C'è qualche cattolico, che condivide il pensiero del Cardinal Bagnasco, che mi spiega una buona volta perchè con le 'Unioni Civili' ci sarebbe il 'collasso della società'?! E non dico che forse non sarebbe vero, vorrei solo capire il Perchè e il Come questo accadrebbe.

Già è difficile per me immaginare il 'collasso della società'. Cosa significa? Lampioni intermittenti, spazzatura per le strade, criminali in libertà, tipica visione del Bronx americano anni '30?
Oppure persone senza relazioni stabili, che si spostano come nomadi per il paese e senza un'ora libera da dedicare agli affetti? Se è così, non serve scomodare le unioni civili, basta pensare alla riforma del lavoro Fornero ed alle lezioni di vita del dott. Pagliaro (qui).
Ecco, esco dalla questioni dei diritti civili dei gay (presumo fossero loro sotto attacco, come sempre), e apro una parentesi un po' filosofica, perchè tutte queste 'modernizzazioni' del welfare non stanno solo contribuendo a svilire il significato umano (prima ancora che costituzionale) del Lavoro, ma stanno in qualche modo annientando il valore della Vita stessa. Senza affetti, senza ideali, senza propositi, senza sogni, senza speranze, eccola la nuova classe lavoratrice del XXX millennio. Questo è il collasso della società, altro che Unioni Civili.
Che poi, chi le vuole? Io voglio il matrimonio per tutti e tutte.

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lunedì 24 settembre 2012

Questa la Vorrei proprio Vedere

Se mai si terranno queste benedette "primarie del centrosinistra", potrebbero portare a scenari grotteschi.
Il Partito Democratico, come dicevo qui, vuole le primarie per imporre la propria egemonia sulla coalizione, ma supponiamo il PD si allei con Sel, ed a vincere questa fumosa competizione sia Vendola.

Le premesse, a livello teorico, non sarebbero male, ma ve li immaginate 5 anni di un Governo Vendola (ammesso che la coalizione vinca poi le elezioni, cosa tutt'altro che scontata, ndr) sostenuto anche dalla Bindi e Fioroni?
Quante speranze di vita hanno un Parlamento ed un Esecutivo del genere?
Siano realisti, il PD vuole un suo uomo al timone, non è disposto a scendere a patti con nessuno, e per un motivo tanto ridicolo quanto politicamente stupido: siccome non ha valori e idee comuni, l'unico collante resta l'appartenenza.
Mi sembrano come un gruppo di disperati naufraghi che, anche se fino al momento prima si litigavano le sdraio sul ponte della nave, ora sono costretti a collaborare per poter sopravvivere. Tanto quelli del PD che Vendola.

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Lanzarote, prima si Toglie chi Controlla, poi s'inventa il Reato

E' stata finalmente approvata e ratificata anche dall'Italia la Convenzione di Lanzarote, disciplina europea in tema di pedofilia e sfruttamento sessuale dei minori. La Convenzione risale al 25 ottobre del 2007, e ci sono voluti ben 6 passaggi tra Camera e Senato per arrivarci.
Esulta l'Unicef: "La ratifica della convenzione di Lanzarote approvata oggi è un passo avanti concreto in materia di protezione dei minori contro lo sfruttamento sessuale e l'abuso dei minori".
Vengono introdotti due nuovi reati: "l'istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia" ed il grroming, che comprende l'adescamento di minori, anche in via telematica, ed il turismo sessuale. Inoltre viene modificata la legislazione corrente, perchè non si potrà più affermare di non essere a conoscenza della minore età della persona offesa.
Anche se a questo proposito l'articolo introdotto è un po' ambiguo: "Art. 602-quater. – (Ignoranza dell’eta` della persona offesa). – Quando i delitti previsti dalla presente sezione sono commessi in danno di un minore degli anni diciotto, il colpevole non può invocare a propria scusa l’ignoranza dell’età della persona offesa, salvo che si tratti di ignoranza inevitabile". IGNORANZA INEVITABILE, boh.

La Senatrice PD Serafini, però, seppur elogiando il provvedimento, ricorda come con la spending review il Governo abbia individuato tra gli enti inutili da sopprimere anche l'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile. “Auspico che il Governo in questa occasione assuma precisi impegni per garantire la prosecuzione delle attività dell'Osservatorio (...), che rientra tra gli enti eliminati con l'ultima spending review, ma svolge un'attività fondamentale per il monitoraggio del fenomeno".

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Quanto Siete Bigotti

Cavolo, però, nelle istituzioni c'è gente schiacciata da enormi conflitti d'interesse, primo fra tutti l'Onorevole Berlusconi, ma anche avvocati (circa 133 nel solo Parlamento), medici (53), farmacisti (4), notai (4), commercialisti (23), architetti (13) e una novantina di giornalisti, per non parlare dei membri del Governo in qualche modo impelagati con le banche (13) e l'unica persona verso cui trovate da ridire è il Consigliere Regionale Minetti, colpevole, udite udite, di aver sfilato in passerella?

Sì può contestare che una militante di un partito perbenista che, a parole, sembra a volte più bigotto dell'UDC, non dovrebbe prestarsi a questi giochini d'immagine. E allora avrebbe un senso.
Ma che una persona, oggettivamente con un bel corpo, perchè rappresentante delle istituzioni, non debbe permettersi di sfilara in passerella mi sembra una vaccata disumana.
Almeno lei non difende gli interessi di nessuno, sfilando. Andate a chiedere agli Onorevoli Avvocati, Notai, Commercialisti, eccetera eccetera, perchè il Governo non è riuscito nel suo proposito di abolire gli Ordini Professionali.

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Quasi quasi Voto Rutelli

Alle volte quest'uomo riesce a stupirmi. Che stia riscoprendo il suo passato da radicale?
Dopo averci detto, da politico più progressista di Bersani e Vendola, quali sono i problemi del mondo del lavoro (qui), oggi Rutelli si esprime sulla spinosa questione dell'adozione per gli omosessuali.
"Perchè no" è la risposta che dà in un'intervista a Pubblico. E anzi, dice che se fosse un giudice minorile non ci vedrebbe niente di male anche ad affidare un bambino ad un single: "La famiglia oggi è un casino. Gente che divorzia, poi si risposa, magari va a vivere coi figli del nuovo compagno o della nuova compagna, mentre i propri, di figli, vivono altrove".
E questo qui aveva lasciato il PD perchè 'troppo di sinistra'.
Ah, ovviamente il titolo è ironico. Però mi chiedo, che si sia veramente accorto che i tempi sono cambiati o stia cercando di riciclarsi?

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venerdì 21 settembre 2012

Non se ne Salva Uno

Le Fiamme Gialle sono arrivate anche al Consiglio Regionale della Campania, richiamati da alcune intercettazioni su fumose spese dei Gruppi di rappresentanza, comunicazione e consulenza.
E' in atto un vero e proprio terremoto nella politica regionale italiana, dopo Lazio, Lombardia (qui) e Firenze (qui), arriva la Campania.
La spirale discendente del Berlusconismo, la chiamano.
L'utilizzo della propria carica politica per interessi personali (arricchirsi, conflitti d'interessi, ecc.), da vent'anni nelle mani del Cavaliere, si riscopre ora in tanti vasi di Pandora.

E Berlusconi tornerà, e vincerà, presentandosi (incredibilmente) come l'Uomo Nuovo, battendosi da populista contro questi scandali e promettendo il risanamento impossibile di una politica malata, corrotta, mai veramente riformata nel senso giusto.

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Pazzi per la Spesa di Rappresentanza

Il più pulito, qui, c'ha la Rogna.
A finire sotto la lente dell'anticasta per delle fatture un po' furbette, è stavolta Matteo Renzi, attuale sindaco di Firenze, candidato alle primarie (che forse neanche si faranno) e leader dei Rottamatori.
Quando però, appena 29enne, si trovava a fare il Presidente della Provincia, pare andasse pazzo per le spese rappresentanza, come scrive il Fatto Quotidiano: in due anni 250 scontrini dei più rinomati ristoranti del capoluogo toscano, 50.000 euro spesi nel cibo in 2 anni, compreso un unico conto (datato 31 ottobre 2007) di 1300 euro alla pasticceria Ciapetti (ah ma sono per i "dolcetto o scherzetto" di Halloween). Ovviamente pagati dal contribuente.

E poi, dico, si stupiscono se Grillo raccoglie consensi.

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Mani Bucate anche in Lombardia

Guardate che non c'è solo il Lazio nell'uragano delle spese pazze, anche in Lombardia ci sono alcuni rimborsi 'sospetti'. Per esempio, si chiede anche il Fatto Quotidiano, cosa vuol dire che 450.000 euro sono stati usati dal PdL in “spese dei consiglieri per l’espletamento del mandato”? E 720.000 euro in comunicazione?
“Qui non siamo mica alla Regione Lazio, loro sono 71 noi 80 ma a Roma hanno un bilancio di 98 milioni e noi un terzo di meno." risponde il capogruppo Paolo Puccitelli "E poi noi teniamo tutte le ricevute, le fatture e gli scontrini per cinque anni come dice la legge".
Benissimo, mostrateceli allora “Non esiste proprio (...) Io non tiro fuori un bel niente, ci sono cose che sono riservate, personali."
“Non è possibile farvi vedere nulla e poi non ne vedo proprio il motivo perché i nostri bilanci sono certificati dalla Corte dei Conti, quando la Lombardia sarà messa come il Lazio ne riparleremo” dice Stefano Galli, capogruppo della Lega "Come spendiamo i nostri soldi sono cazzi nostri" aggiunge, in pieno stile Bossi. Il potere di controllare la documentazione delle spese, però, non è dato alla Corte, ma lasciato alla discrezionalità dell'Ufficio di Presidenza (articolo 7 Leggere Regionale n. 17/1992).
E comunque, anche i consiglieri forcaioli dell'IdV e quelli favolai di SeL non hanno voluto documentare le loro spese.

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Con le Forbici Pronte

Cioè, fatemi capire, adesso che sono scoppiati gli scandali al Consiglio Regionale del Lazio, sono riusciti a far risparmiare 20 milioni di euro per quest'anno e 26 per i prossimi due da destinare alle politiche sociali e del welfare.
I tagli sono fatti su spese interne e commissioni, non dovrebbero incidere sui cittadini. Ma perchè queste sforbiciate non sono state fatte prima? C'è qalcuno che deve ripulirsi la faccia per atterrare meglio su qualche poltrona?
Se le commissioni passano da 20 a 8, forse le altre 12 proprio così strettamente necessarie non sono. Boh.

Poi salta su la nuova capogruppo del PdL al Consiglio, Chiara Colosimo: "Sarò la paladina anti-casta". Una 26enne cresciuta in batteria e addestrata al più grezzo populismo berlusconista. Avanti così.

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Il Patto Verde che corre sui Binari

Un "Patto per l'Ambiente" firmato tra il Ministro competente Corrado Clini e l'ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, al fine di potenziare il trasporto delle merci su rotaia, dato che circa il 70% ad oggi circola su gomma.
E' un segnale importante, sia dal punto di vista ecologico che economico, e l'obiettivo è nobile ed ambizioso.
"Sviluppare, incrementare il trasporto merci su rotaia costituirebbe un passaggio decisivo per una più diffusa mobilità sostenibile e per una maggiore competitività del sistema produttivo italiano.
Sarà necessario, inoltre, rafforzare il sistema di trasporto pubblico delle persone su rotaia anche nella dimensione locale in modo da disincentivare l’utilizzo dei mezzi più inquinanti e trasformando il fenomeno del pendolarismo da condanna a opportunità".
Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente ricorda anche che "è ora di ratificare il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, chiediamo al Parlamento un impegno preciso a favore del trasporto su ferro".
Stipulato nel 1999, la Convenzione delle Alpi è un accordo per favorire lo sviluppo sostenibile dell’area alpina, ed il Protocollo Trasporti impegnerebbe allo sfruttamento delle ferrovie di valico per il trasporto delle merci, in modo da ridurre il traffico su gomma (ed il conseguente inquinamento) ed evitare la costruzione e l’utilizzo di grandi arterie per l’attraversamento alpino (cioè la Tav).
E qui Legambiente rincara "Serve una politica coerente che sposti in modo decisivo il trasporto da gomma a ferro, che sostenga i traffici prioritari sud-nord e valorizzi le strutture esistenti, attualmente sottoutilizzate, lasciando perdere investimenti faraonici in opere inutili come la Tav".

Di recente sono stati datti degli investimenti nell'ammodernamento delle linee ferrovarie transalpine, come per il Tarvisio o il Moncesio, e la Convenzione delle Alpi vuote evitarne l'arrandono ed il deperimento.

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giovedì 20 settembre 2012

Esiste, Quindi

In questi anni l'abbiamo sentito dire tante volte, per ultimo mi pare l'abbia detto Vittorio Sgarbi, che "la Mafia non esiste".
Gianfranco Micciché, candidato alla presidenza della Sicilia col sostegno di Grande Sud e del Partito dei Siciliani, ne fa un problema di memoria, perchè, parlando dell'aeroporto di Palermo da intitolare a Falcone e Borsellino, dice di essere contrario perchè così “ci si ricorda della Mafia“.
Meglio far finta di niente, vero? Vi rendete conto che questo è candidato alle istituzioni della regione conosciuta nel Mondo (se dite "Molise" o "Liguria" ad un americano secondo me vi risponderà "What?", ma se dite "Sicilia" capisce subito, ndr) proprio per la criminalità organizzata?
Lui la definisce una "scelta di marketing sbagliata, per un territorio a vocazione turistica come il nostro", e commenta che piuttosto andrebbe intitolato “ad Archimede o  ad altre figure della scienza, figure positive”.
Sì, perchè due giudici uccisi che si comportavano in maniera irreprensibile ed ostinata contro la Mafia svilisce lo 'stereotipo italiano', intimamente fascista, sempliciotto, tutto pizza, spaghetti e bungabunga. Beh, non ce ne dobbiamo ricordare, ma almeno sappiamo che Esiste.

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Io Sì

I Grandi Sondaggi di Libero: "Vendola ed Eddy: voi dareste un bambino a questa coppia?" (Eddy è il compagno canadese di Nichi). Io glielo darei, perchè no? Se hanno le risorse economiche sufficienti (e credo le abbiano; non è ironia anticasta, dico in generale), non vedo il problema.
Attorno al leader di Sel, sulla sua bacheca Facebook, si è raccolto un grande clima di solidarietà da parte di sostenitori e militanti, a cui virtualmente mi aggiungo anch'io.

Poi non mi è piaciuta la replica amara dello stesso Vendola: "Una grande dimostrazione di civiltà promuovere questi sondaggi".
Che si aspettava? L'ha detto lui che vorrebbe avere un figlio, in un'intervista al giornale Pubblico, è chiaro che ci fanno un sondaggio così (di nessuna valenza statistica o politica, solo per gossip).
Caro Nichi, quando usi la tua vita privata per raccogliere consensi, è normale qualcuno si presti ad operazioni del genere.
Anche ai tempi del bunga bunga Franceschini se ne uscì con "Affidereste i vostri figli a Berlusconi?".

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mercoledì 19 settembre 2012

Cittadini, Lui Mancia!

Guardate che è grave. Prima, ieri, la Camera si esprime per togliere il controllo sui bilanci dei partiti, poi, colti sul fatto e travolti dalle polemiche, rimettono tutto a posto. Cioè, questi qui, se non li controlli, fanno le peggio cose.
E non le fanno in buona fede, lo sanno che sbagliano, se no non si spegherebbe come mai, non appena li guardi, rimettono tutto a posto. Per fare un esempio, il pensiero fascista di Almirante conteneva secondo me dei tratti orribili, ma lui, ritenendoli giusti, ne andava orgoglioso. Giustamente, sia chiaro.

Poi c'è chi, come il Senatore Matteoli, tenta l'arrampicata sugli specchi: “Sono nettamente contrario. Per quale motivo dobbiamo farci controllare dall’esterno?” boh, tipo perchè sono più di 50 anni ogni tanto viene fuori qualche truffa o ruberia senza che nessuno possa controllare qualcosa? “Noi dobbiamo dimostrare di saperci controllare da soli, senza bisogno di metterci nelle mani degli altri". Non ne avete avuto il tempo, vero?
Comunque, lui almeno non ha fatto un dietrofront sospetto, ma è rimasto a difendere la sua posizione da bravo soldato.
C'è anche chi, come l'Onorevole Crosetto, punta sul benaltrismo ”Penso (...) che il percorso verso la trasparenza passi non attraverso la certificazione dei bilanci dei gruppi, ma attraverso una cosa più seria: la pubblicazione su internet di tutte le spese anche della stessa Camera e dei gruppi. Così magari tutti i cittadini e gli stessi parlamentari, ai quali oggi non è consentito, potranno verificare singolarmente ogni spesa effettuata con denaro pubblico”. Ma certo, ADESSO ognuno ha la soluzione migliore.
Meno male che abbiamo gli organi d'informazione (quelli indipendenti, almeno), che come il dr.Birkermaier controllano questo Parlamento fantozziano.

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martedì 18 settembre 2012

E Fattela 'sta Risata

La Fornero scopre una delle conseguenze del ricoprire un ruolo politico: la Satira, e lancia anatemi contro il vignettista Vauro, reo di averla ritratta come una Ministra-squillo (in attesa della telefonata di Marchionne).
Bolla la caricatura come "maschilista", riscuotendo l'appoggio di tante moderne suffragette che non vedevano l'ora qualcuno pronunciasse quella parola per ricominciare a bruciare i reggiseni.
Ma che poi, solo io colgo il collegamento tra 'squillo' e 'telefonata'?! Perché ho sentito degli opinionisti attaccarsi al fatto che 'squillo' sia ormai demodé come parola... ma cosa c'entra? Anzi, la satira è fatta anche di vintage e di grottesco.

Secondo me, Vauro esercita solo un suo diritto, quello di fare satira, una libertà importantissima in una Democrazia vera e compiuta, perché permette di esprimere dissenso, rappresentare con sintesi ed immediatezza situazioni anche complesse, con un linguaggio, quello grafico, ed uno strumento, la risata, che arrivano a tutti.
W la Libertà di Satira! W la Democrazia!

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Davvero Strano

E' proprio insolito il disegno di legge presentato dal Ministro Catania e licenziato dal Consiglio dei Ministri il 14 settembre scorso. Insolito, perchè, come dice Balocco su il Fatto Quotidiano, "è dettato dal buon senso".
Il ddl ha come obiettivi quelli di potenziare l'agricoltura e contenere il consumo di suolo. Quando arriva una legge nuova subito uno pensa a quale lobby possa favorire, questa invece sembra solo sensata.
“L’obiettivo principale è di garantire l’equilibrio tra i terreni agricoli e le zone edificabili ponendo un limite massimo al consumo del suolo e stimolando il riutilizzo di zone già urbanizzate”  ha dichiarato il Presidente del Consiglio.
Gli interventi riguardano concretamente la destinazione d'uso dei terreni, congelata per 10 anni per quei terreni che hanno goduto di aiuti comunitari, e si introduce un rapporto massimo tra aree urbane ed agricole, così da contenere la cementificazione selvaggia. In questo contesto s'inserisce anche l'abrogazione della legge Bassanini, che consente ai Comuni di utilizzare gli oneri di urbanizzazione per finanziare la spesa corrente.

L'allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, circa 60 anni fa, disse “La lotta contro la distruzione del suolo italiano sarà dura e lunga, forse secolare. Ma è il massimo compito di oggi se si vuole salvare il suolo in cui vivono gli italiani”. Dopo più di mezzo secolo, forse qualcosa si muove.

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Il Bel Mondo Dorato

In tanti lo dicono che i politici vivono fuori dal mondo, in un comodo paradiso ovattato estranei dalla realtà, fatta di problemi e scadenze. E mica solo in Italia, dove capita di vedere parlamentari recarsi in edicola e davanti al prezzo di un giornale rimangono basiti "così tanto?!", raccontava un ascoltatore via radio.
Ma anche fuori dall'Italia è così, come dimostrano in USA le parole sfuggite al candidato Romney: "i poveri? non me ne preoccupo". Ah, no? E allora che diamine ci stai a fare là, Mitty?
L'altro episodio in Spagna, dove la deputata Andrea Fabra, del PP, il partito al Governo (non una qualsiasi formazione forcaiola arrivata lì per caso), commentando i tagli ai sussidi di disoccupazione decisi dal Parlamento iberico, ha dichiarato a gran voce dal suo seggio 'che i disoccupati vadano a fare in culo' ("que je sodan").

E vi stupite che la politica, in tutto il mondo, venga dipinta come una Casta?!

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lunedì 17 settembre 2012

Non vuol dire essere Anticapitalisti

Mi è capitato sottomano il nuovo numero de Il Bolscevico, organo ufficiale del Partito Marxista Leninista Italiano, e non ho potuto fare a meno di notare uno strafalcione politico che con la sua ambiguità mette secondo me  a rischio il valore storico della Resistenza (sebbene non c'entri con gli eventi del passato).
Dato che non sono come quelli che quando vedono un errore subito minacciano querele o denunce, voglio sviscerare la frase per chiederne la dovuta correzione.
Il contesto dell'articolo è la commemorazione di alcuni martiri partigiani a Savarna (RA), con i complimenti all'Associazione Nazionale Partigiani Italiani per aver condotto l'iniziativa in maniera, sì solenne, ma aperta e partecipativa (oltre all'ANPI, erano presenti il PRC, il PRI, associazioni e comitati cittadini).

L'articolo si conclude con la frase che contesto, "Questa è l’ANPI che vogliamo, l’ANPI di tutti gli antifascisti uniti contro la barbarie del capitalismo".
Voler accomunare un modello economico (il Capitalismo) con uno politico (il Fascismo) già la credo una mossa ardita e sbagliata, perchè si può essere Fascisti senza essere Capitalisti (come dicevo qui) e viceversa. Anzi, volendo prendere nello specifico il caso del Fascismo in Italia, quello del PNF è stato uno dei regimi economici più statalisti, con l'economia che invadeva anche il campo della politica (la Camera delle Corporazioni).
La Norvegia, ad esempio, che rappresenta un potente modello di sviluppo, tutela dei più deboli ma anche di libertà economica, non è certo Fascista; ma Capitalista sì.
L'ANPI, poi, è - giustamente - solo Antifascista, né Socialista, né Corporativista, né Radicale, né Collettivista, né Libertaria, e non dev'essere spinta a forza nel dibattito tra le filosofie economiche e politiche democratiche.
"Il Fascismo ed il Nazismo sono il punto finale del Capitalismo" mi ha risposto un militante. Possono esserne una conseguenza, certo, ma preferisco il Capitalismo al Fascismo Economico di Stato imposto dal Comunismo.

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La Crescita è Come il Natale

"La crescita arriverà nel 2013" ha detto, ma solo per ultimo in ordine di tempo, il Presidente della Banca d'Italia Visco.
Ma, fatemi capire, stiamo forse aspettando che ci piova giù dal cielo, questa benedetta crescita? Ci servirebbe a questo punto anche a capire a COSA effettivamente SERVA la politica; e non è proprio una questione da niente.

Se a governarci, a decidere le nostre direttrici di sviluppo, i nostri modelli, devono essere delle volatili emanazioni non meglio identificate ma note come 'Mercati', tanto varrebbe liberarci di quell'inutile pletora di parassiti (perchè se non servono a niente, questo sono) che occupano le istituzioni.
Rispolverando un vecchio slogan del Fronte dell'Uomo Qualunque, basterebbe un ragioniere a mandare avanti il paese, se la politica perde il suo significato.
Quindi, oggi, serve darle un nuovo significato, che dev'essere quello di ritrovare la crescita non ripercorrendo le vecchie ricette per abbattere il costo dei lavoro, polverizzandone i diritti, o dereponsabilizzando l'economia nei confronti della società (intesa anche come ambiente), ma anzi accrescendo le opportunità di realizzarsi, creando quelle guarentigie ed imponendo severe regole alla Libertà.
Come dicevo, ad esempio, qui per le caste professionali, bisogna aumentare le possibilità di autodeterminarsi, riconoscere i diritti di chi vuole essere imprenditore e di chi no, permettere alle nuove energie e risorse di liberarsi, tramite il potenziamento dell'Istruzione e della Cultura.
E occhio, non è un controsenso per uno di Sinistra parlare di una società Liberale (come dicevo qui).

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venerdì 14 settembre 2012

Anche Quella nel segno dell'Emergenza

Eccolo là, un docente di Diritto Costituzionale (mica pizza e fichi) ha la soluzione pronta per la legge elettorale: un bel decreto che, TAC, scavalchi il Parlamento e superi i conflitti. E' Michele Ainis a scrivere queste cavolate dalla prima pagina del Corriere della Sera.
Cavolate perchè è proprio la Costituzione a prescrivere il coinvolgimento del Parlamento in materia elettorale (art. 72). E meno male.
Ma Ainis della Carta se ne infischia, e spulcia nei codici legislativi, imbattendosi nella legge 400/1988, che, in applicazione del citato articolo 72, vieta all'articolo 15 la decretazione d'urgenza per le leggi di questo tipo.
E commenta "è una legge ordinaria, e dunque non può vincolare le leggi successive, né i decreti con forza di legge“ (grazie a Libernazione per lo spunto, ndr).

Una visione tutta particolare dello Stato di Diritto, dove si calpestano le leggi precedenti per farne di nuove, più utili, immediatamente fruibili e malleabili; e tutto in nome dell'Emergenza, dell'incapacità della politica di autoriformarsi ed autorinnovarsi.
Attenti perchè è con l'Emergenza che si è arrivati, sempre, nella storia, alle Leggi Speciali, alle Dittature ed alle privazioni delle Libertà.

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Quelli che sono Umilmente della Casta

Ecco lanciata la terza candidatura alle primarie del PD. Se mai si faranno.
Laura Puppato, piccola imprenditrice, exsindaco di un comune trevigiano e capogruppo democratico in consiglio regionale, è forse la risposta bersaniana a Renzi.
Il Fatto Quotidiano la dipinge come equilibrata, concreta, idealista ed ingenua, per motivi però che non stanno ne in cielo ne in terra.
Scrivono che parla bene di tutti, Bersani, Renzi e Grillo. Per i primi due, sono comunque nello stesso partito, per il terzo, vorrei sentire le sue esatte parole; e comunque si fa presto a dire cose giuste raccontando favole.
Parte poi il carosello delle banalità:
sarebbe 'concreta' perchè vuole rendere l'amministrazione più efficiente (se riporti tutte le dichiarazioni sul tema dei vari politici negli anni ci riempi quei rotoli Foxy 'lunghi, smisurati') e perchè vuole le 'smart cities' (la classica espressione inglisc che fa tanto "ma questa è una che ne sa!"). Vuole "Cambiare il volto del paese" (Dio, che prurito... se dice anche che 'non ci sono più le mezze stagioni' quasi quasi la voto).
Afferma "(...) io mi sento molto ricca perché ho bisogno di poco per vivere" anche la piccola fiammiferaia diceva così, mi pare, "non ho vizi" e questo è sospetto, "vivo in una villetta a schiera, vestirmi mi interessa poco, guido un’utilitaria".

Dall'anticasta alla casta "piccola-e-docile". Per buttarsi in politica nel 2012, basta solo presentarsi così, come una persona umile, con una macchina piccola, che vuole poco, condire il tutto con due o tre stronzate da campagna elettorale, et voilà il candidato è servito.
"Per ora di budget non ce n’è. Qualche idea mi verrà insieme al gruppo di amici che sostengono strenuamente la mia candidatura" e la definiscono innocentemente ingenua. Se fosse stata grillina se la sarebbero mangiata, ma siccome è del PD e pure donna, è solo un po' sciocca.

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Eccolo il Colpevole!

Finalmente abbiamo individuato quel cavillo legale che da ANNI, DECENNI, ma diciamo pure SECOLI frena lo sviluppo dell'Italia.
E' tutta colpa della legge n° 300 del 20 maggio 1970, elaborata da Gino Giugni, docente universario a capo di un comitato tecnico (questi professoroni, è sempre colpa loro!) organizzato da Giacomo Brodolini, sindacalista e politico del PSI.
Il PSI (quello di allora, caduto in malora col craxismo e rinato negli ultimi anni come paladino di laicità) era molto attivo sul tema dei diritti dei lavoratori, e prima della legge 300, furono approvate molte regolamentazioni su infortuni (legge 1124/1965), pensoni (legge 903/1965 e riforma Brodolini del 1969) e licenziamenti (legge 604/1966).
La legge 300 è da sempre indicata come "Statuto dei Diritti dei Lavoratori".

La dichiarazione del Presidente Monti, “Certe disposizioni dello Statuto dei lavoratori, ispirate dall’intento molto nobile di proteggere la parte più debole (il lavoratore), hanno contribuito a determinare un insufficiente creazione di posti di lavoro”, è l'incipit dell'eutanasia definitiva del Lavoro.
Cominciata con la riforma Treu, continuata con la legge 40 (non chiamatela legge Biagi, per carità, la bozza di Biagi era più organica ed umana, ndr), culminata con la riforma Fornero, e che dopo queste parole potrebbe davvero toccare l'apice (o il fondo, se vogliamo, ndr).
Se pensate che l'articolo 18 (che hanno anche tentato di scardinare definitivamente nel suo significato, monetizzando il lavoro, ne parlo qui, salvato dall'intervento del PD, che ha reintrodotto il reintegro, ndr) sia l'unica cosa meritevole e di garanzia, vi sbagliate, perchè sono molti i diritti che potrebbero essere attaccati e sminuiti: quelli sulla malattia, sulla dignità (come il divieto di predisporre strumenti audiovisi per il controllo dei lavoratori, art. 4), sulle libertà sindacali, ecc. ecc.
Non è lo Statuto il problema del dare lavoro, Presidente Monti, sono i tanti, troppi, lacci che imbrigliano la libertà e l'autodeterminazione personali, sotto i nomi di burocrazia, ordini, albi e collegi.

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giovedì 13 settembre 2012

L'Europa Genera Mostri

I meccanismi che regolano il funzionamento dell'Unione Europea rischiano di strangolare le economie di molte nazioni, adesso è il momento di Grecia, Spagna e Italia, a stretto giro toccherà anche a Slovenia (che ancora non è neanche nella UE a pieno titolo) ed Olanda.
Così, ogni Governo, alla disperata ricerca di fondi per finanziarsi, si arrangia come può.

Dai polverosi archivi istituzionali ellenici, hanno così tirato fuori un vecchio documento della Seconda Guerra Mondiale, con cui chiedere alla Germania il risarcimento completo dei danni post-bellici.
Il Ministero delle Finanze di Atene vuole fare sul serio. Dopo mesi di petizioni e richieste da parte di varia stampa internazionale, il Financial Times Deutschland dà notizia che il Governo avrebbe istituito un gruppo di lavoro per valutare i documenti. E con essi (i risultati sono attesi per la fine del 2012) proporre ai rappresentanti di Bce, Fmi e Ue un'integrazione al pacchetto di salvataggio contenuto nel famoso Memorandum.
Alla Conferenza di Parigi, tenutasi nel '46 dopo il conflitto, alla Grecia furono riconosciuti 7,1 miliardi di dollari come risarcimento, invece dei 14 richiesti. Mentre l’Italia ripagò regolarmente la propria parte, la Germania si rifiutò di farlo (come se le riparazioni post belliche non fossero necessarie e non di loro responsabilità).
Ed a seguito degli interessi maturati, un rapporto del 2011 dell’economista francese Jacques Delpla, stima che la Germania dovrebbe corrispondere alla Grecia circa 575 miliardi (i debiti di Atene ammontano a "solo" 355 miliardi, ndr).

Questa Europa, che doveva poggiare sui principi della mutua Solidarietà, si sta trasformando in un groviglio di serpenti assetati di denaro. I placidi sorrisi di Frau Merkel e Samaras nascondono profonde tensioni e rancori, nonchè gli interessi economici di Detusche Telecom (che opera anche in Grecia) o dell'aeroporto di Atene (realizzato dai tedeschi).

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martedì 11 settembre 2012

Le Parole da Non Dire

Ogni tanto gli Stati Uniti si ritrovano nel sangue di una strage come successe a Columbine o a Denver. Quello della libera circolazione di armi è un tema a cui noi dall'Europa, di più profonda tradizione civica e sociale, guardiamo con stupore ed imbarazzo.
Tale diritto è garantito dalla loro Costituzione, che al II° emendamento recita: "Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, non si potrà violare il diritto dei cittadini di possedere e portare armi"; in origine, questo provvedimento era giustificato dal diritto all'autodifesa, ed in particolare dalle rappresaglie inglesi.
Con l'avvento della società civile, organizzata politicamente e giuridicamente, le istituzioni americane non hanno mai messo mano a quella che a noi appare come una barbarie, anche e soprattutto per le forti influenze che hanno le lobby del fuoco su di loro.

Ma quello che mi ha fatto maggiormente riflettere, è una recente dichiarazione dell'attore (di fede democratica, che negli USA rappresenta la sinistra - mica come in Italia, sigh) Brad Pitt: "“L’America è un paese fondato sulle pistole. E’ nel nostro Dna" brrr, mi viene la pelle d'oca “Non mi sento sicuro, non sento la casa completamente al sicuro se non ce l’ho nascosta da qualche parte".
Non mi sento sicuro se non ho un'arma. Frasi come questa non dovrebbero mai essere pronunciate in una società evoluta e democratica, dove il monopolio della violenza dovrebbe essere lasciato allo Stato ed alle forze dell'ordine.
Nella foga di assicurare ai loro concittadini ogni libertà, invece, i padri costituenti americani appuntarono anche questa norma nella Carta fondamentale degli Usa. Me li immagino un po' come bambini eccitati alla guida di un'auto da corsa.
I tempi erano diversi, e poteva essere giustificato allora, ma credo che una norma del genere nel XXI secolo rappresenti solo una minaccia per la sicurezza degli altri e di chi la detiene, un pericoloso meccanismo d'innesco di morte e stragi.

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lunedì 10 settembre 2012

Sentirsi Parte

Oddio, e questa è la gente civile che ci vorrebbe governare, e sotto l'insegna del progressismo, per giunta.
”Non c’è ragione che si neghi agli omosessuali italiani il diritto all’unione civile o a una legge contro l’omofobia” dice Bersani dal palco di qualche Festa; a fare il paio con la Bindi quando delirava "mi hanno convocato una piazza contro per aver provato a dare un riconoscimento giuridico a Voi e alle vostre relazioni affettive".

Cioè, capito? "A Voi", agli omosessuali, alle lesbiche; anche una legge contro l'omofobia è una cosa per i gay, non un necessario riconoscimento di civiltà. Come dicevo qui, è proprio questo limite che separa le Persone Civili dalle altre.
Non basta appuntare un provvedimento politico nel proprio programma, bisogna sentirsi parte di quella lotta; invece, per "Voi", le unioni civili o la legge contro l'omofobia sono dei contentini, degli zuccherini da dare agli omosessuali per averne il voto. E' proprio l'atteggiamento, ad essere sbagliato.
Rimpiango il Bertinotti che, ai tempi d'oro di Rifondazione, all'alba della globalizzazione, dopo i primi episodi di razzismo, omofobia e guerre, urlava "Siamo tutti Immigrati! Siamo tutti Palestinesi! Siamo tutti Gay!".

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Non ha Capito

"Se Beppe Grillo dovesse riuscire a promuovere un referendum per decidere sulla permanenza dell'Italia nell'euro, lo perderebbe" afferma sicuro l'ex presidente della Commissione Europea Romano Prodi, a chi gli chiede che cosa accadrà se Grillo riuscirà a chiedere la consultazione.

Caro Prodi, per quanto io la ritenga una delle persone che meglio ha svolto il suo ruolo da Presidente del Consiglio, stavolta le faccio notare che non ha afferrato il senso dell'idea della proposta politica grillina.
"Prodi non ha capito. Se si tenesse un referendum per l'euro, io avrei già vinto" risponde il promotore dei 5stelle dal suo blog.
Non perchè lui personalmente voglia l'abbandono della moneta unica europea (al di là delle sparate deliranti occasionali), ma perchè lui chiede semplicemente che sia la gente a decidere della politica nazionale.
Poi si può essere a favore o meno della Democrazia Diretta (ed io ne rilevavo qualche criticità qui), ma questo è un altro discorso.

E comunque, nelle attuali condizioni, il referendum sull'euro NON si può fare, in virtù dell'articolo 75 della Costituzione, che al comma 2 prescrive che "Non è ammesso il referendum (...) di autorizzazione a ratificare trattati internazionali."

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E' Possibile, invece

“Per noi dopo Monti c’è Monti. Il cammino non va interrotto, la strada è ancora lunga. Coraggio, incamminiamoci!” è l'appello dell'On. Casini alla festa dell'UDC a Chianciano. Che da bravo democristiano, non riesce a guardare al di là del proprio naso.
Gli risponde il Presidente del Consiglio, con una frase dal sapore un po' provocatorio: "Mi rifiuto di pensare che in un grande Paese democratico come l’Italia non si possa eleggere un leader che sia in grado di guidare il Paese".
Invece, Mario, è propro così, purtroppo.

Ritengo non ce ne sia uno, dei protagonisti dell'attualità politica, in grado di mandare avanti l'Italia.
Non Bersani (persona seria ed animata magari dalle migliori intenzioni, ma a capo di un partito litigioso ed inconcludente), non Berlusconi (direi che gli ultimi 20 anni hanno già dato un'esauriente spiegazione, no?), non lo stesso Casini (trovatosi all'improvviso parte della maggioranza, ma senza lungimiranza politica e progetti che vadano oltre il 'salire sul carro del vincitore'), non la Lega (che oltre gli slogan sulla secessione riesumati dalle sue cantine polverose, per ora non va da nessuna parte), non Grillo (o Casaleggio, o chi decideranno loro sarà il candidato PdC), forse Vendola (che però ancora non si è capito cosa vuole fare, ma non perchè non lo sappiano neanche loro, ma perchè non vogliono farcelo sapere, ne parlo qui) o Di Pietro (la cui anima forcaiola forse sarebbe una buona componente critica di un futuro governo, ma che non credo da solo capace di governare).
Quella usata da Casini è una furba metonimia, che strizza l'occhio al Ministro Passera ed evoca l'immaginifica e fumosa "Agenda Monti".

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venerdì 7 settembre 2012

Perchè Sì, e Basta

Casaleggio replica alle accuse mossegli dal Consigliere Regionale Giovanni Favia (ne parlo qui e qui).
"Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai definito le liste per le elezioni comunali e regionali. Né io, né Beppe Grillo, abbiamo mai scritto un programma comunale o regionale. Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai dato indicazioni per le votazioni consigliari, né infiltrato persone nel MoVimento Cinque Stelle." Gianroberto Casaleggio.

Deboluccia come difesa da parte di un gigante della comunicazione come lo si dipinge essere.

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Lei mi sta Dicendo che Monti è stato un Credulone?

Golose rivelazioni dell'exMinistro Giuliano Urbani, secondo cui Monti avrebbe votato Forza Italia: "Un po’ come me l’attuale premier è sempre stato un elettore a metà tra strada tra i liberali del Pli e i repubblicani di La Malfa. Sulla DC aveva una valutazione simpatetica. Guardava con molto interesse al nuovo movimento, e si dice che abbia votato per noi… A me risulta, sì. Ma credo lo abbia fatto una sola volta, proprio nel ’94".
Alcuni in rete colgono la palla al balzo per attaccare il PD, chiedendosi come si sentono a tenere in piedi un Governo il cui Capo aveva votato per lo storico rivale. Suvvia, per attaccare i Democratici di motivi ce ne sono già abbastanza, ben più concreti!

Comunque, volendo entrare nel merito, a parte che il diretto interessato non ha confermato il pettegolezzo, tutti possono cambiare idea (e tutti possono sbagliare).
No va beh, scherzi a parte, qual'è il problema?
Prima di tutto, non è che per essere tecnici/indipendenti, bisogna non avere opinioni e non schierarsi mai; anche i Giudici votano, giustamente. E poi, se Monti, come dice Urbani, era vicino a PLI e PRI, è direi normale che abbia votato qualcuno che ne re-incarnasse l'ideale liberale.
Che poi fosse solo di facciata è un altro paio di maniche... o forse Urbani intende proprio farci notare la superficialità di Monti su come anche lui si sia fatto abbindolare dalle false promesse di Berlusconi!
Questi non sbagliano un colpo quando si tratta di difendere il loro Capo.

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Non è un Problema funzionare allo Stesso Modo

Sempre dopo le uscite di Favia sul Movimento 5 Stelle, partono adesso i paragoni.
"Perchè negli altri partiti chi li decide i candidati? Sempre la dirigenza!" si domandano molti utenti grillini, tentando così di giustificare Casaleggio per le accuse rivoltegli.
Ma non è questo il problema: non potete difendere un movimento che da sempre fa dell'opposizione al modello di partito tradizionale, della democrazia interna, diretta e della trasparenza le sue bandiere. O siete diversi, come ci dite da anni, e va bene, o siete come tutti gli altri, e va benissimo ugualmente, la politica ha sempre funzionato così.

Poi arrivano i ragionieri: "scusate ma Grillo e/o Casaleggio non hanno mai rubato niente, non capisco di cosa li si accusi". Se pensate che tutti i problemi siano monetizzabili e traducibili in scontrini ed estratti conti, siete sulla pista sbagliata.
La questione qui è di Democrazia interna ad un Partito Politico, di Regole e di Organizzazione di un Gruppo di Persone (che peraltro fa della Democrazia il suo idolo d'oro) che punta a guidare un Paese di oltre 50 milioni di abitanti.
Mi viene in mente la Fornero che voleva monetizzare il Lavoro (qui).

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Certo, Bravissimi!

Dopo il terremoto innescato nel Movimento 5 Stelle dalla diffusione di un fuorionda di Giovanni Favia (Consigliere Regionale in Emilia Romagna del Movimento, ndr), scoppia la bagarre tra i grillini più settaristi e chi quelle cose già le pensava da tempo.
Non mi interessa, per ora, se quanto racconta Favia sia vero o falso; ma nella ricerca di una qualsivoglia responsabilità ho letto anche delle cose che ad un (amatoriale) praticante dell'informazione libera quale anch'io mi ritengo, fanno male.

Perchè la colpa, secondo loro, è dei giornalisti.
"Si è fatto fregare da uno che l'ha registrato mentre facevano chiacchiere da bar passeggiando, e poi ha messo il fuorionda in chiaro su tutti i giornali. Gran bel comportamento, non c'è che dire, soprattutto per un giornale come Il Fatto. Bravi." commenta qualcuno sul sito del quotidiano.
Certo: BRAVI, BRAVISSIMI! Sono giornalisti, e fanno quello che dovrebbero fare tutti i giornalisti, scovare le notizie, non solo riportare dichiarazioni più o meno sincere del politucolo di turno.
W la Libera Informazione!

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Siamo già Usciti una Volta dall'Euro

Ripercorrendo a ritroso la storia economica dell'Europa, arriviamo ad un punto in cui non c'era ancora la UE, forse nemmeno la CEE, e c'era ancora la Lira, ma esisteva anche l'Euro.

Di fatto esisteva una moneta unica virtuale per tutta l'Europa, che nasceva dal sistema dei "cambi fissi".
Cioè nel continente i cambi tra valute non erano volatili come oggi quello tra euro e dollaro o euro e yen, ma erano stabiliti per legge. Esisteva già, quindi, un Euro virtuale che stabiliva il cambio fisso lira/franco, marco/sterlina, etc etc.
Fu deciso, poi, di svincolare i cambi, così da favorire la concorrenza internazionale per aprire i mercati (mi pare nel 1971).
Anche allora, come oggi per l'idea di uscire dall'Euro, ci furono fiumi di polemiche, sull'inflazione e la svalutazione delle valute. Invece, mi pare di aver capito che ci fu, sì, un piccolo scatto inflattivo, ma niente di trascendentale e così opprimente.

Dopo aver scritto i motivi per cui sarebbe meglio non uscire dall'euro (qui), ho sentito il racconto di questo scampolo di storia e mi sembrava giusto condividerlo con tutti. Soprattutto con chi è più competente di me in economia e vorrà evidenziare eventuali criticità.

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giovedì 6 settembre 2012

Dovevi Scriverlo più in Grande

Ma io posso anche credere che Grillo sia in buona fede, voglia davvero avvicinare i giovani ed in generale i cittadini alla politica ed alla democrazia diretta. E per coinvolgere le persone usa l'arma più antica del mondo, la risata. Sedurre, ammaliare, convincere... quante cose si fanno con la risata?
In quest'Italia, poi, dove l'effetto alone (in psicologia, ndr) permea ogni opinione, dove ad esempio la Gelmini è giudicata esteticamente brutta perchè ha fatto un'orrenda riforma politica, questi giochi sono ancora più facili.
Ma questo non c'entra, credo che Grillo abbia sottovalutato la potenza di un ruolo politico, e sopravvalutato invece i cittadini italiani, in particolare i suoi gregari grillini. E questo rimanda all'apertura dell'articolo.

Grillo ha pubblicato sulla sua bacheca di Facebook un fotomontaggio della prima pagina del Coririere della Sera: "Citofonava e scappava" è lo scoop, con una bella foto storica del comico genovese. In puro stile 'Macchina del Fango'.
Ma non è che cerca di farla passare per vera, lo dice lui stesso che si tratta di una creazione dei grillini di Rimini.
Parole al vento. In poche ore si accavallano centinaia di commenti, apprezzamenti, condivisioni. E non del tipo "ci manca poco che ti accusino anche di quello", ma proprio incazzati con la stampa ed i giornalisti 'merde' e 'schiavi dei padroni'; utenti che gridano al complotto, perchè 'non sanno più a cosa attaccarsi' e 'sono alla frutta', perchè 'si sentono oppressi, ti vogliono tappare la bocca, non anno capito che alle prossime elezioni andranno tutti a faticare questi sangui suga' (GIURO, io l'ho solo riportato).
Dì la verità, Beppe, ammettilo che li hai sopravvalutati e credevi di aver tirato su una comunità più matura e smaliziata.

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