giovedì 7 marzo 2013

Il Modo Giusto

Che poi, intendiamoci, al di là delle critiche per la mancanza di realismo delle proposte (qui), attribuite anche a personaggi di spessore del tutto inconsapevoli (qui), un soffocante centralismo decisionale (qui e qui), una pericolosa influenza della Casaleggio Associati sulle istituzioni pubbliche (qui), le similitudini con l'ascesa del fascismo (qui), la manipolazione dell'informazione (qui), quel "valuteremo ogni idea presentata" che gli automi grillini ripetono come un ritornello, sarebbe anche il modo giusto (o comunque "uno dei modi giusti") di partecipare all'attività politica.

Faccio quindi la mia proposta, su cui riflettevo proprio in questi giorni di stallo.
Modifichiamo l'articolo 94 della Carta Costituzionale, eliminando la votazione di fiducia iniziale, che in pratica è una votazione fondata sul pregiudizio, su presupposti di tifoseria. Esempio, non voto la fiducia ad un Governo Bersani perché CREDO non farà del bene al Paese; però non ho elementi attuali per motivare la mia scelta.
Da lasciare, però, sono le Mozioni di Fiducia/Sfiducia, che consentono ad un Parlamento di rimuovere un Esecutivo che non sta lavorando bene. Il voto sulla mozione sarebbe invece basato su fatti concreti.
Da formalizzare costituzionalmente, perchè presente solo nei regolamenti interni delle aule e non nella Carta, e vagamente regolata dalla legge 400/1988, sarebbe anche la Questione di Fiducia, il cavillo con cui un Governo può ricompattare la propria maggioranza e zittire l'assemblea, chiedendole, appunto, di "fidarsi".

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