mercoledì 3 aprile 2013

Meno Male

Per qualche settimana avevo temuto che Travaglio fosse diventato, come l'ha definito un amico, "l'Emilio Fede del M5S", ma anche lui ha ricominciato a ragionare, ed ha criticato i capigruppo Lombardi e Crimi per il comportamento tenuto durante le consultazioni.
(Il M5S) "Aveva messo all’angolo il Pdl con l’annuncio del sì all’ineleggibilità e a un’eventuale richiesta d’arresto di B. (spingendo il Pd ad allinearsi). Aveva costretto il Pd a rottamare i candidati di partito per le due Camere e a inventarsi in fretta e furia i nuovi arrivati Boldrini e Grasso, a loro volta obbligati a esordire col taglio degli emolumenti che, per quanto modesto, avrebbe innescato l’effetto valanga", scrive il giornalista (lo stesso che dicevo io qui).
"Sarebbe bastato che (...) i capigruppo fossero saliti al Quirinale con una proposta chiara e netta: un paio di nomi autorevoli per un governo politico guidato e composto da personalità estranee ai partiti (...) i grilli avrebbero dovuto sfidarlo (Bersani, ndr) ad appoggiare quel tipo governo. Che naturalmente non può essere né a guida Bersani, né tantomeno a guida M5S. Di qui la necessità di una rosa di personalità che potessero incarnare, per la loro storia e le loro idee, alcuni dei punti chiave del movimento. Sarebbe stato lo scacco matto al re. Invece lo scacco i grilli se lo son dato da soli".

E' proprio così. Incapaci di gestire in maniera responsabile quella quota di consenso ricevuta alle elezioni, i cinquestellini si sono dati la zappa sui piedi, con il loro settarismo autodistruttivo hanno così permesso un inciucissimo PD e PdL, mascherato da "commissione dei saggi", la cui responsabilità ricadrà tutta su di loro.
Meno male, temevo proprio ci fossimo giocati uno dei più stimati giornalisti italiani. Bentornato, Marco.

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