giovedì 27 giugno 2013

Chiarezza a Tutti i Costi

Ancora una volta, parte il tam tam persecutorio in rete perché l'aula del Senato ha bocciato la mozione del Movimento 5 Stelle sull'introduzione del reddito di cittadinanza. "Ce l'hanno tutti con noi!" mi sembra di sentirli.
Non ci sono cifre, non ci sono coperture, una mozione non è un ddl (se davvero ci fosse il ddl per i 1000€/mese di cui ciancia Grillo, vorrei proprio vederle le coperture); è semplicemente un atto di indirizzo per il Governo.
Per far proprie le mozioni presentate (in tutto 4), il Viceministro Guerra (cui sono andate le deleghe sulle Pari Opportunità lasciate dall'ex-Ministro Idem) ha dato alcuni suggerimenti e proposto alcune modifiche. Perchè, checché si dica, la terminologia è importante.
Ha così chiesto ai 5Stelle di "non vincolare il Governo a una specifica dizione, che sappiamo essere divisiva, ma di impegnarlo con forza a introdurre, per quanto per gradi, misure di contrasto alla povertà assoluta. Pertanto propongo di sostituire al punto 1) del dispositivo il termine «reddito minimo garantito» con le seguenti parole: «misure di contrasto alla povertà»".
I proponenti, però, hanno rifiutato, per la  necessità di avere chiarezza a costo di essere divisivi. E difatti lo sono stati, con l'esito che la mozione è stata bocciata: la motivazione con cui è stata rifiutata la modifica ha di fatto imposto il parere contrario del Governo, ha spiegato la Guerra.

"Ecco chi ha votato contro i cittadini!" ringhiano i grillini, senza rendersi conto, ancora una volta, che serve il confronto, il dialogo e la mediazione, soprattutto in Parlamento, e fare sempre i duri&puri non porta a niente.

Anche il PD si è trovato nella stessa situazione: la sua mozione chiedeva di assegnare ulteriori 300 milioni di euro al Fondo Nazionale per le politiche sociali, 250 milioni per la nuova social card e 50 per la vecchia, 100 milioni alla morosità incolpevole e la previsione di nuove forme di sostegno al reddito. "In questa fase il Governo non può prendere impegni che lo vincolino all'individuazione di un ammontare di risorse predefinito" aveva sottolineato anche stavolta la Guerra, e con le modifiche apportate il provvedimento è stato approvato. Non certo grazie al M5S, che si è astenuto (al Senato equivale a votare contro).
Forza, dove sono ora i "Grillo non vuole un aumento di soldi per le politiche sociali" o i "il M5S abbandona a sé stessi i poveri che rischiano di perdere la casa"?! (Grazie a NonUnaCosaSeria)

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